Premio Rocco Chinnici: a maggio 2025 la premiazione e il ruolo cruciale della scuola nella lotta alle mafie
Premio Rocco Chinnici: a maggio 2025 la premiazione e il ruolo cruciale della scuola nella lotta alle mafie
A cura di Redazione
14 febbraio 2025 11:49

L’ultima settimana di maggio 2025 segnerà un appuntamento fondamentale per il mondo dell’educazione e della legalità: la premiazione del Premio Rocco Chinnici a Varese. Un evento che non è solo una celebrazione dell’impegno scolastico, ma un simbolo del dovere della scuola nel formare giovani consapevoli e responsabili. La partecipazione di numerosi istituti da tutta Italia è la dimostrazione di quanto sia cruciale approfondire la conoscenza della lotta alla criminalità organizzata sin dai banchi di scuola.La promozione della cultura della legalità non può limitarsi alle giornate commemorative come il 21 marzo, dedicato alla memoria delle vittime innocenti delle mafie, o il 23 maggio, anniversario della strage di Capaci. È necessario che la scuola si impegni quotidianamente a trasmettere ai giovani il valore della giustizia e della memoria storica.Dal 1968 al 1992, l’Italia ha vissuto una stagione drammatica di lotta alla criminalità organizzata. Prima dell’introduzione dell’articolo 416-bis del Codice Penale nel 1982, la mafia non era neppure riconosciuta giuridicamente, rendendo difficile contrastarne l’influenza. Tuttavia, numerosi magistrati, giornalisti, uomini delle forze dell’ordine e politici hanno sacrificato la loro vita per difendere la legalità e la democrazia. Purtroppo, nei libri di testo la trattazione di questi eventi rimane spesso marginale, mentre il Maxiprocesso e il sacrificio di centinaia di vittime meritano un approfondimento strutturato e costante all’interno dei programmi scolastici.È indispensabile raccontare alle nuove generazioni le storie di uomini e donne che hanno dato la vita per combattere la mafia. Figure straordinarie come il giudice Gaetano Costa, Cesare Terranova, il commissario Beppe Montana, l’ispettore Ninni Cassarà, il commissario Boris Giuliano, Pio La Torre, il presidente della Regione Sicilia Piersanti Mattarella, il giudice Rocco Chinnici e i giornalisti Mario Francese, Mauro Rostagno e Giuseppe Fava devono essere conosciute e ricordate. La scuola deve diventare il luogo privilegiato in cui i ragazzi possano affrontare questi temi con percorsi laboratoriali innovativi, sviluppando senso critico e capacità di scelta consapevole.In questa prospettiva, la possibilità di organizzare incontri con testimoni diretti e i familiari delle vittime rappresenta uno strumento fondamentale per rendere giustizia al sacrificio di chi ha lottato contro la mafia. Conoscere per non dimenticare, raccontare per costruire un futuro migliore: solo attraverso un’educazione fondata sulla memoria e sulla consapevolezza sarà possibile formare cittadini attivi e responsabili.L’organizzazione del Premio Rocco Chinnici a Varese, prevista per l’ultima settimana di maggio 2025, rappresenta un’opportunità straordinaria per rafforzare il legame tra scuola e cultura della legalità. La premiazione avverrà grazie al prezioso supporto dell’amministrazione comunale, dell’Assessorato ai Servizi Educativi, della Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza e dell’Ufficio Scolastico di Varese. Sarà inoltre presente una rappresentanza dell’Ufficio Scolastico Regionale e l’Onorevole Caterina Chinnici, testimone dell’impegno che il padre ha incarnato e trasmesso alle nuove generazioni.Rinnoviamo il nostro invito a tutte le istituzioni scolastiche affinché il percorso di educazione alla legalità non resti un evento isolato, ma diventi un impegno quotidiano. Solo così potremo onorare davvero la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per un’Italia libera dalla mafia.