Istituto Comprensivo Alberto Mario di Napoli: proteste, accuse di paralisi gestionale e appello alle istituzioni

È quanto emerge dal caso dell’Istituto Comprensivo “Alberto Mario” di Napoli, finito al centro dell’attenzione pubblica e mediatica dopo le segnalazioni dei genitori

A cura di Diego Palma Diego Palma
14 dicembre 2025 19:37
Istituto Comprensivo Alberto Mario di Napoli: proteste, accuse di paralisi gestionale e appello alle istituzioni -
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Una protesta composta ma determinata, un clima di forte tensione interna e una comunità scolastica che parla apertamente di “pagina buia” della propria storia. È quanto emerge dal caso dell’Istituto Comprensivo “Alberto Mario” di Napoli, finito al centro dell’attenzione pubblica e mediatica dopo le segnalazioni dei genitori, un presidio di protesta e la diffusione di testimonianze attraverso stampa e social network.

Le ragioni della protesta

Secondo quanto riportato da Il Mattino e documentato anche in un video diffuso online, genitori e personale scolastico denunciano una situazione di grave difficoltà organizzativa e gestionale. Le contestazioni non riguardano singoli episodi isolati, ma una condizione che – a detta dei rappresentanti dei genitori – si protrarrebbe da tempo e che starebbe compromettendo il regolare funzionamento della scuola.

Al centro delle lamentele vi è soprattutto la gestione delle comunicazioni da parte della dirigenza: messaggi ritenuti tardivi, imprecisi, spesso inviati in orari serali o in giorni festivi e successivamente ritirati e corretti anche più volte. Una modalità che, secondo i genitori, alimenterebbe confusione e incertezza, rendendo difficile una partecipazione consapevole alla vita scolastica.

“Una grave paralisi gestionale”

In un lungo intervento pubblico, la rappresentante di classe dei genitori, Maria Rosaria Baldi, parla senza mezzi termini di “grave paralisi gestionale ed organizzativa”. Una paralisi che, sempre secondo la denuncia, avrebbe conseguenze dirette sui diritti basilari degli studenti. Vengono citate, in particolare, carenze nei servizi igienici, con la mancanza di materiali essenziali come carta igienica, acqua e sapone, elementi che incidono non solo sulla dignità degli alunni ma anche sulle condizioni igienico-sanitarie quotidiane.

La critica non si limita agli aspetti materiali, ma investe il rapporto scuola-famiglia, descritto come fortemente compromesso. I genitori affermano di non essere messi nelle condizioni di collaborare in modo efficace e strutturato, nonostante la normativa scolastica riconosca proprio nella partecipazione delle famiglie uno dei pilastri dell’autonomia scolastica.

Il timore per il futuro dell’istituto

Un ulteriore elemento di preoccupazione riguarda le imminenti iscrizioni per il nuovo anno scolastico. Gennaio, come ricordano i genitori, è alle porte e l’immagine dell’istituto risulterebbe già “gravemente compromessa”. Il timore espresso è quello di un calo significativo delle iscrizioni, con il rischio concreto di un ridimensionamento dell’istituto, che avrebbe effetti non solo sulla comunità educativa ma sull’intero territorio di riferimento.

Per questo motivo, l’appello dei genitori non si limita a una richiesta di chiarimenti interni, ma si rivolge direttamente agli organi competenti: Ufficio scolastico regionale, assessorato all’Istruzione e Ministero dell’Istruzione e del Merito. L’auspicio dichiarato è che vengano valutate soluzioni analoghe a quelle già adottate in passato in situazioni ritenute comparabili.

L’intervento dell’onorevole Flora Frate

Sulla vicenda è intervenuta anche l’onorevole Flora Frate, già componente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati. Nella sua dichiarazione pubblica, Frate richiama la propria esperienza istituzionale e la conoscenza diretta delle difficoltà strutturali del sistema scolastico, sottolineando però come quanto accadrebbe all’Istituto Comprensivo Alberto Mario meriti “particolare attenzione”, soprattutto laddove si prospettino rischi riconducibili a incapacità amministrativa.

Un passaggio centrale del suo intervento riguarda il concetto di fiducia: la scelta della scuola viene definita “l’atto di fiducia più importante e profondo” che i genitori compiono per i propri figli. Da qui l’affermazione secondo cui sarebbe “impensabile” che le famiglie debbano temere luoghi e persone che dovrebbero rappresentare un punto di riferimento sicuro.

Frate auspica un intervento tempestivo del Ministero dell’Istruzione, sottolineando anche la necessità di tutelare le mamme e i genitori che hanno deciso di esporsi pubblicamente, nell’interesse dell’intera comunità scolastica e del territorio.

Un caso che interroga il sistema

Il caso dell’Istituto Comprensivo Alberto Mario si inserisce in un contesto più ampio di criticità che attraversano molte realtà scolastiche italiane, soprattutto nei grandi centri urbani. Autonomia scolastica, responsabilità dirigenziale, dialogo con le famiglie e qualità dei servizi essenziali rappresentano nodi centrali che, quando non trovano un equilibrio, rischiano di trasformarsi in fattori di conflitto e sfiducia.

In attesa di eventuali verifiche e decisioni da parte delle istituzioni competenti, la vicenda resta aperta. Quello che emerge con chiarezza è la richiesta, forte e articolata, di un intervento che ristabilisca condizioni di normalità gestionale e organizzativa, restituendo alla scuola il suo ruolo fondamentale di luogo sicuro, inclusivo e orientato esclusivamente al benessere e alla crescita degli studenti.

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