Pubblicati i calendari scolastici, il nuovo anno partirà tra l’8 e il 16 settembre

Pubblicati i calendari scolastici, il nuovo anno partirà tra l’8 e il 16 settembre

A cura di Redazione
22 giugno 2025 23:21
Pubblicati i calendari scolastici, il nuovo anno partirà tra l’8 e il 16 settembre -
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Pubblicati i calendari scolastici, il nuovo anno partirà tra l’8 e il 16 settembre: Bolzano batte tutti, gli ultimi a tornare in classe gli alunni e docenti di Calabria e Puglia. Anief: più flessibilità e si inizi il 1° ottobre

 

Mentre le scuole secondarie, di primo e secondo grado, risultano impegnate negli Esami di fine ciclo, già si guarda al nuovo anno scolastico: si è appena completato il quadro delle delibere delle Regioni sui calendari scolastici per l’anno scolastico 2025/26 con l’inizio delle lezioni previsto nella prima e seconda decade del prossimo mese di settembre. La prima campanella suonerà nella provincia autonoma di Bolzano già lunedì 8 settembre; due giorni dopo toccherà alla provincia autonoma di Trento, al Piemonte, al Veneto e alla Valle d’Aosta; l’11 settembre agli studenti e docenti del Friuli Venezia‑Giulia; il 12 settembre a quelli della Lombardia. La maggior parte delle giunte regionali hanno invece deciso che la scuola prenderà il via lunedì 15 settembre: hanno fissato questa data Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Sicilia, Toscana e Umbria. Gli ultimi a rientrare in classe, il 16 settembre, saranno gli alunni e insegnanti di Calabria e Puglia.

 

Il sindacato Anief ritiene che queste date debbano essere posticipate di due-tre settimane: “il cambiamento climatico impone l’esigenza di mutare il calendario scolastico – spiega Marcello Pacifico, presidente del giovane sindacato rappresentativo – , buon senso e lungimiranza ci dicono che l’avvio delle lezioni ad ottobre avrebbe numerosi effetti positivi, anche ai fini dell’apprendimento. Non è una necessità solo della scuola: anche i cicli produttivi devono cambiare e la pubblica amministrazione, quindi pure la scuola che comprende un terzo di tutti i ministeri, deve avviare questi cambiamenti derivanti dal clima: come si fa a fare lezione in un ambiente dove si superano, a volte anche ampiamente, i 30 gradi?”.

 

“In generale – conclude il presidente nazionale Anief – diventa sempre più necessario, anche nel tempo dell’autonomo di ogni singola istituzione scolastica, garantire una maggiore flessibilità organizzativa alle scuole, anche in corso d’anno, al fine di realizzare una migliore conciliazione tra tempi educativi e benessere della comunità scolastica”.

 

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