Quanto prendo a Dicembre? Firmato il CCNL come anticipato da La Voce della Scuola. CGIL non firma. UIL e Gilda sì
Accordo economico 2022-24 all’Aran: buste paga di dicembre più alte e una tantum ATA; anticipo 2025-27, norme rinviate al 2026
Fumata bianca all’Aran per il rinnovo del contratto Istruzione e Ricerca 2022-2024: Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Gilda, Snals e Anief hanno firmato l’intesa; la Flc Cgil non ha apposto la firma, giudicando le risorse insufficienti e in larga parte già erogate come indennità di vacanza contrattuale. La scelta di Uil e Gilda, in linea con quanto anticipato ieri da La Voce della Scuola, è mirata a garantire buste paga più corpose entro Natale, lasciando però aperti tutti i capitoli normativi che slitteranno al prossimo triennio.
L’accordo chiude solo il perimetro economico del 2022-2024, senza modifiche alla normativa vigente. Contestualmente, una dichiarazione congiunta inserita sia nell’articolato 2022-24 sia nell’atto di indirizzo 2025-27 impegna governo e Aran ad anticipare entro pochi mesi le risorse del nuovo triennio, replicando il modello 2019-2021: soldi prima, regole dopo. Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, parla di “continuità contrattuale”; il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, quantifica l’impegno complessivo a regime in circa 4,1 miliardi.
Sul fronte retributivo, gli aumenti lordi mensili per i docenti si collocano nell’intervallo 110-185 euro, mentre per il personale ATA vanno dagli 85,74 euro dei collaboratori scolastici fino ai 194 euro dei DSGA. Tradotti in busta paga, gli incrementi netti realisticamente attesi — considerando aliquota Irpef marginale tra 23 e 35%, addizionali medie e contributi — valgono per i docenti dell’infanzia e primaria all’ingresso circa 70-80 euro al mese, per i docenti della secondaria a metà carriera 90-105 euro, per i livelli apicali 105-120 euro. Per i collaboratori scolastici la forchetta stimata è 50-60 euro netti, per assistenti amministrativi e tecnici 75-90 euro, per i DSGA 110-125 euro. La cifra effettiva può variare in base a scaglioni Irpef, addizionali regionali e comunali, detrazioni e posizione economica individuale.
A dicembre è atteso l’effetto combinato tra primi aumenti netti, arretrati e una quota una tantum. La dote straordinaria di 240 milioni, in parte originariamente collegata ai nuovi ordinamenti ATA e poi redistribuita per garantire la copertura a tutto il personale, potrà valere in media tra 90 e 140 euro netti pro-capite, con differenze per profilo e anzianità. Gli arretrati saranno liquidati rapidamente sul modello dell’ultimo ciclo, ma l’importo dipenderà dalla decorrenza e da quanto già ricevuto come IVC: per molti dipendenti si prospetta un conguaglio di alcune centinaia di euro complessive.
Sul piano politico-sindacale, la CGIL tiene il punto e non firma: per la confederazione gli incrementi “coprono meno di un terzo dell’inflazione del triennio” e non ci sono le condizioni per sottoscrivere un’intesa che, di fatto, consolida la vacanza contrattuale. Gilda e Uil siglano, pur definendo esigue le risorse rispetto al caro prezzi, rivendicando la scelta “di responsabilità” per garantire liquidità immediata a lavoratrici e lavoratori. Cisl Scuola sottolinea l’obiettivo di accelerare già nelle prossime settimane l’anticipo economico del 2025-2027, mentre l’intero pacchetto normativo — dagli ordinamenti professionali alle relazioni sindacali — verrà riaperto dal 2026.
In sintesi, la firma consente stipendi più alti a Natale e apre la strada agli anticipi del prossimo triennio; resta però irrisolto il nodo delle regole e, soprattutto, del recupero del potere d’acquisto, che sarà il terreno vero della prossima trattativa.
Di seguito le stime nette realistiche per profili-tipo, basate sugli aumenti lordi concordati e sul quadro Irpef 2024 a tre scaglioni, utili per capire l’effetto in busta paga di aumenti, arretrati e quota una tantum ATA redistribuita a fine 2022-2024.