Scuola, dirigenti FLC CGIL: su suicidio Mendico inaccettabile strumentalizzazione per campagna contro personale scolastico
Roberta Fanfarillo, responsabile nazionale dei dirigenti scolastici della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL
“In questi giorni assistiamo all’anticipazione sui media di contenuti, parziali e decontestualizzati, degli esiti della visita ispettiva disposta dall'ufficio scolastico regionale del Lazio a seguito della segnalazione di presunti atti di bullismo che avrebbero spinto il giovane Paolo Mendico a togliersi la vita la sera precedente all'inizio delle lezioni. Si tratta di anticipazioni che farebbero riferimento a imminenti sanzioni nei confronti della dirigente scolastica e di due docenti della scuola, responsabili, a dire della giornalista, evidentemente bene informata dei fatti, di non aver messo in atto azioni che avrebbero potuto impedire la tragedia”. Così Roberta Fanfarillo, responsabile nazionale dei dirigenti scolastici della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.
“Oltre alla grave violazione della riservatezza che deve caratterizzare i procedimenti disciplinari dell'amministrazione scolastica nei confronti del personale della scuola, l'aspetto peggiore è rappresentato dal tentativo evidente di condizionarne l'esito, - sottolinea Fanfarillo- in una fase molto delicata che avrebbe invece richiesto cautela nel rispetto di tutti i soggetti coinvolti, dalla famiglia dello studente agli operatori scolastici e alla dirigente contro la quale invece, registriamo un accanimento ingiustificato che compromette la percezione sociale della sua professionalità”.
“Ben altro è il modo di agire della magistratura che sta svolgendo indagini per l’accertamento di eventuali responsabilità penali con la riservatezza necessaria. Ci chiediamo dunque, da dove abbia origine e per quali fini venga orchestrata questa operazione. Quali sono gli obiettivi di chi ha trasmesso alla giornalista compiacente notizie riservate, non rese note nemmeno ai diretti interessati, che pur ne avrebbero avuto diritto per esercitare il diritto alla difesa?”. Rimarca la responsabile dei dirigenti scolastici per la FLC CGIL.
Per Fanfarillo:“Si tratta di una vicenda dai contorni a dir poco inquietanti che vede, come sempre più spesso in questi ultimi mesi, una dirigente scolastica individuata come capo espiatorio in un redde rationem non finalizzato all’individuazione delle responsabilità, ma alla dimostrazione di un sistema di comando capace di sanzionare i colpevoli, non importa se veri o presunti, purché si dimostri il pugno di ferro con cui i vertici del Ministero colpiscono la supposta incapacità degli operatori scolastici di svolgere il loro lavoro”.
“I dirigenti scolastici della FLC CGIL considerano inaccettabili le modalità utilizzate per gestire situazioni così complesse e, in questo caso, persino drammatiche. Rispetto, riservatezza, prudenza, equilibrio sono elementi indispensabili all’accertamento doveroso dei fatti e delle eventuali responsabilità. La scuola e il suo personale devono essere rispettati e non gettati in pasto al ludibrio mediatico per un interesse di parte e per strumentalizzazioni politiche che nulla hanno a che vedere con le funzioni istituzionali dei soggetti che stanno gestendo l’intera vicenda. La FLC CGIL, impegnata fin dall’inizio nel supporto e nella difesa della dirigente scolastica, è pronta ad attivare, in tutte le sedi, le iniziative necessarie a tutelarne l’immagine professionale e i diritti”. Conclude la dirigente sindacale.