Scuola, FLC CGIL: 10 euro lordi mensili per un anno sono inganno per i lavoratori
In pratica, 200 euro lordo Stato, 124 lordo dipendente, 10,33 euro lordi mensili per un solo anno”. Così una nota della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL

“Un decreto legge varato dal Consiglio dei Ministri stanzia, nell’ambito del CCNL 2022-24 in discussione all’ARAN, un totale di 240 mln di euro per l’erogazione di un’una tantum per gli oltre 1.200.000 addetti della scuola. In pratica, 200 euro lordo Stato, 124 lordo dipendente, 10,33 euro lordi mensili per un solo anno”. Così una nota della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL, che commenta “per racimolare questa cifra il governo fa il gioco delle tre carte: sottrae soldi ad una parte del personale (in questo caso gli ATA), utilizzando le risorse già stanziate e non utilizzate per la revisione dell’ordinamento professionale, revisione che sarà realizzata con tre anni di ritardo; utilizza i residui del fondo per la valorizzazione del sistema scolastico istituito con la legge di bilancio dell’anno scorso e preleva le economie del Fondo per il miglioramento dell’Offerta Formativa (FMOF) relative al 2023”.
“Inoltre - continua la nota - tagliando due commissari degli esami di maturità, si mettono a disposizione 35 mln di euro per finanziare l’assicurazione sanitaria finalizzata a coprire nel quadriennio 2026-29 anche i supplenti al 30 giugno e la formazione dei docenti commissari d’esame (!) che diventa titolo per avere l’incarico”.
“Tutta questa operazione - sottolinea il sindacato di categoria- mette in contrapposizione, inaccettabilmente, fondi per il sistema e fondi per il personale e mostra il sapore dell’inganno poiché pensa di sanare il grave insulto ai lavoratori che, a fronte di un’inflazione coperta solo per un terzo perderanno, per sempre, oltre 300 euro mensili di salario, proponendo un’una tantum di 10 euro lordi mensili per un solo anno”.
“Le lavoratrici e i lavoratori della scuola, docenti e Ata meritano rispetto – conclude la nota- e non i giochi di prestigio sui cui si esercitano Valditara e il governo”.