Scuola primaria: via livelli, arrivano i giudizi già dal secondo quadrimestre; alle medie bocciatura con 5 in condotta

L’ordinanza del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, segna una svolta significativa nella valutazione scolastica. A partire dal secondo quadrimestre di quest’anno, le pagelle del...

A cura di Redazione
20 novembre 2024 12:10
Scuola primaria: via livelli, arrivano i giudizi già dal secondo quadrimestre; alle medie bocciatura con 5 in condotta -
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L’ordinanza del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, segna una svolta significativa nella valutazione scolastica. A partire dal secondo quadrimestre di quest’anno, le pagelle della scuola primaria saranno caratterizzate da giudizi sintetici come ottimo, distinto, buono, discreto, sufficiente e non sufficiente, mandando in pensione i livelli anglosassoni (avanzato, intermedio, in fase di prima acquisizione), introdotti nel 2019.

Scuola primaria: ritorno ai giudizi tradizionali

L’ordinanza, che dà attuazione alla legge n. 150 del 1° ottobre 2024, rappresenta un ritorno a un modello valutativo più tradizionale e immediatamente comprensibile per famiglie e studenti. Questa modifica entrerà pienamente in vigore a partire dal secondo quadrimestre del corrente anno scolastico, consentendo ai docenti un periodo di transizione per adeguarsi al nuovo sistema.

L’obiettivo dichiarato è quello di rendere la valutazione più chiara e meno tecnica, per favorire una maggiore trasparenza nella comunicazione tra scuola e famiglia. Per il primo quadrimestre, però, i livelli continueranno ad essere utilizzati, lasciando il tempo necessario per concludere il processo di adeguamento.

Scuola secondaria di primo grado: 5 in condotta porta alla bocciatura

La stessa ordinanza introduce un’altra novità rilevante per la scuola secondaria di primo grado. Con il ripristino della centralità del voto di condotta, gli studenti che riceveranno il 5 in condotta saranno automaticamente considerati non idonei alla classe successiva. Questo provvedimento mira a contrastare fenomeni di bullismo, mancato rispetto delle regole e comportamenti antisociali all’interno delle scuole.

Secondo il ministro Valditara, il ritorno al valore determinante del voto di condotta rappresenta un messaggio chiaro: il rispetto delle regole e del vivere civile non è negoziabile. La bocciatura legata al comportamento è intesa come un segnale educativo forte, finalizzato a responsabilizzare studenti e famiglie.

La legge 150 e le implicazioni per le scuole

La legge n. 150 del 2024, alla base di questa riforma, prevede un ampio intervento sul sistema valutativo scolastico. Tra le altre novità vi è anche l’introduzione di corsi di recupero obbligatori per gli studenti con valutazioni negative, sia nel profitto che nel comportamento.

Per quanto riguarda la scuola primaria, il ritorno ai giudizi sintetici segna un passo indietro rispetto alla scelta del 2019, quando furono introdotti i livelli per superare la logica dei voti e dei giudizi numerici. Tuttavia, il nuovo sistema punta a combinare semplicità e chiarezza, rispondendo alle esigenze di comprensione immediata espresse dalle famiglie.

Critiche e apprezzamenti

Le modifiche introdotte hanno generato un dibattito. Molti insegnanti apprezzano il ritorno ai giudizi tradizionali, che permettono una maggiore flessibilità e una migliore descrizione del percorso di apprendimento. Tuttavia, c’è chi teme che la reintroduzione del voto in condotta come criterio di promozione possa essere eccessivamente punitiva e non sempre educativa.

Le famiglie, da parte loro, si dividono: alcune accolgono favorevolmente la semplificazione del linguaggio valutativo, altre temono che il 5 in condotta possa trasformarsi in una “condanna” difficile da superare per studenti con difficoltà comportamentali.

La palla passa alle scuole

Con questa ordinanza, il Ministero dell’Istruzione imprime un cambiamento significativo alla valutazione scolastica, mirando a un sistema più chiaro e incisivo. Resta ora da vedere come le scuole gestiranno questa transizione e quale sarà l’impatto concreto di queste misure sugli studenti e sulla loro formazione.

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