Specializzazione sostegno: Il muro rigido dell'Università contro la flessibilità strategica di INDIRE
Crisi specializzazione sostegno: secondaria saturo, primaria in carenza


Il Paradosso Tra TFA da €4000 e Corsi Online
Il sistema italiano di specializzazione sul sostegno è un mosaico di esigenze e contraddizioni. Mentre la Scuola Secondaria di II grado vive una situazione di saturazione di titoli su quasi tutto il territorio nazionale, la Scuola Primaria fronteggia una persistente carenza di docenti specializzati, un problema particolarmente acuto nel Nord Italia.
Questa gestione disomogenea dei fabbisogni si scontra con l'attivazione di canali formativi dai costi e dalle modalità di frequenza radicalmente diversi, alimentando una profonda sensazione di "due pesi e due misure" tra i professionisti.
La vecchia guardia: TFA, rigore e salasso economico
Il TFA (Tirocinio Formativo Attivo) Sostegno rappresenta il percorso tradizionale, disciplinato dal Decreto Ministeriale (DM) 30 settembre 2011. È il modello di riferimento per il titolo universitario, caratterizzato dalla massima rigidità:
Ingresso blindato: L'accesso è strettamente selettivo, condizionato al superamento di una complessa triplice prova concorsuale (preselettiva, scritta e orale).
Presenza obbligatoria: La normativa impone la frequenza obbligatoria e in presenza per lezioni, laboratori e l’intero tirocinio. Il DM n. 92/2019 stabilisce che la qualità specialistica si raggiunge solo attraverso il vincolo della presenza fisica.
Costi Stellari: La retta d'iscrizione, stabilita dalle singole Università, spazia comunemente tra i €3.000 e i €4.500. Un investimento economico e temporale significativo.
La nuova onda: Percorsi straordinari e l'equazione carenza-costo
La svolta arriva con l'introduzione dei percorsi straordinari, destinati ai docenti con almeno tre anni di servizio, previsti dal Decreto-Legge n. 71/2024. Questi canali, attivati da INDIRE o Università, nascono per stabilizzare i precari ma devono fare i conti con un mercato del lavoro disomogeneo.
L'analisi del fabbisogno per grado di istruzione
Le motivazioni dell'urgenza ministeriale sono mirate, ma non universali:
Saturazione alta: La Scuola Secondaria di II grado registra un numero elevato di specializzati in tutta Italia, spesso superiore alla domanda.
Carenza acuta: La Scuola primaria e, in misura variabile, l'Infanzia, continuano a manifestare una forte necessità di specialisti, particolarmente nel nord Italia, dove il turnover e la distribuzione del personale acuiscono il problema.
Le regole del gioco a distanza
Nonostante la differenza di fabbisogno, i nuovi percorsi adottano criteri formativi che ribaltano il principio del TFA, creando la disparità:
Didattica online sincrona: Le lezioni teoriche si svolgono online in modalità sincrona (in diretta), come specificato nel D.M. n. 75/2025. La presenza in aula, pilastro del TFA, viene superata dalla tracciabilità telematica.
Costo calmierato: Per ragioni di efficienza e stabilizzazione del precariato, il costo è fissato a un tetto massimo di circa €1.500. Un trattamento economico agevolato, in netto contrasto con i costi del percorso ordinario.
Il paradosso estero: Il riconoscimento che sconfessa il TFA
A rendere il quadro insostenibile è il riconoscimento dei titoli di specializzazione conseguiti all'estero. Molti docenti ottengono il titolo in Paesi UE (spesso con percorsi full online).
La Direttiva 2005/36/CE impone all'Italia il riconoscimento di tali qualifiche. Questo crea il paradosso definitivo: lo Stato italiano riconosce un titolo estero conseguito a distanza, ma esige la presenza fisica e un investimento di 4000€ per il proprio percorso nazionale (TFA).
In questo scenario, la specializzazione sul sostegno non è solo una qualifica, ma il simbolo di un sistema a due velocità, dove l'urgenza di tappare i buchi di organico (soprattutto dove il bisogno è reale, come nella Primaria al Nord) ha sacrificato la coerenza formativa e l'equità economica nei confronti dei docenti che scelgono il percorso universitario ordinario.