Tagli: ma cresce il sostegno. Una manovra di equilibrio

Con l’arrivo della nuova legge di bilancio, il settore scolastico si trova di fronte a importanti cambiamenti che riguardano la gestione degli organici e le risorse per il sostegno. Il blocco del 25%...

A cura di Redazione
29 ottobre 2024 15:04
Tagli: ma cresce il sostegno. Una manovra di equilibrio -
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Con l’arrivo della nuova legge di bilancio, il settore scolastico si trova di fronte a importanti cambiamenti che riguardano la gestione degli organici e le risorse per il sostegno. Il blocco del 25% del turn over per il personale docente e ATA, proposto dal governo, ha suscitato numerosi interrogativi. Sarà un emendamento specifico alla legge di bilancio a chiarire se questa riduzione sarà solo temporanea o se rappresenterà un taglio definitivo, una questione centrale per l’equilibrio delle risorse nelle scuole italiane.

Il blocco del turn over e i risparmi previsti

Secondo la relazione tecnica della Manovra trasmessa alla Camera, si prevede una riduzione del turn over del 25%, un risparmio che impatta direttamente sul comparto scuola e su tutte le amministrazioni pubbliche. La tabella allegata alla relazione evidenzia risparmi significativi per lo Stato: per il 2025 si stima una riduzione di spesa pari a 88,036 milioni di euro, che sale a 266,776 milioni per il 2026. Questo intervento si propone come uno strumento per contenere la spesa pubblica, ma lascia aperti molti interrogativi sul futuro degli organici scolastici.

Il taglio, secondo quanto riportato all’articolo 110 della legge, “Misure in materia di personale pubblico,” inizierà ad avere effetto a partire dall’anno scolastico 2025/2026, influenzando in modo diretto la dotazione organica prevista dall’articolo 1, commi 64 e 65 della legge finanziaria. Tuttavia, resta da chiarire se si tratterà di un provvedimento temporaneo o di una misura che porterà a una contrazione stabile delle risorse umane nella scuola.

Un fondo per il sostegno agli alunni con disabilità

Parallelamente a queste misure di contenimento della spesa, la Manovra prevede l’istituzione di un fondo specifico destinato al sostegno scolastico per gli alunni con disabilità. Questo fondo ad hoc rappresenta un’iniziativa importante e necessaria per la valorizzazione della scuola inclusiva, uno degli obiettivi strategici del sistema educativo italiano. Le risorse dedicate al sostegno permetteranno l’assunzione di nuovi docenti specializzati, capaci di rispondere alle esigenze specifiche degli alunni con disabilità e di garantire una continuità didattica di qualità.

Il tema del sostegno scolastico, infatti, è stato spesso messo in ombra dalla mancanza di risorse adeguate e dalla carenza di personale qualificato. Questo fondo rappresenta quindi un segnale positivo, soprattutto in un contesto dove le famiglie richiedono con forza il rispetto del diritto all’istruzione per tutti, senza discriminazioni.

Una misura complessa: equilibrio tra tagli e investimenti

L’intervento del governo con il blocco parziale del turn over sembra cercare un equilibrio tra la necessità di ridurre le spese e quella di mantenere una qualità di istruzione adeguata, soprattutto nelle aree più svantaggiate. La riduzione del personale potrebbe avere un impatto negativo in termini di disponibilità di docenti e ATA, soprattutto in quelle scuole dove già si soffre la mancanza di personale qualificato. D’altra parte, la creazione del fondo per il sostegno appare come un tentativo di bilanciare queste riduzioni con un investimento mirato in un settore prioritario.

L’attuazione di queste misure, tuttavia, non sarà priva di difficoltà. Le scuole, infatti, potrebbero trovarsi a dover gestire un aumento delle richieste di supporto per gli alunni con disabilità senza un adeguato incremento di personale, causando difficoltà operative. Inoltre, il blocco del turn over potrebbe rendere più difficile il ricambio generazionale e la distribuzione dei docenti in base alle esigenze specifiche delle diverse aree geografiche e tipologie di istituti.

Le aspettative per l’emendamento

L’emendamento del governo alla legge di bilancio rappresenta dunque un passaggio cruciale per definire con precisione la portata delle misure previste. Se il blocco del turn over sarà confermato per un solo anno, le scuole potranno gestire l’impatto della riduzione di personale come una misura temporanea, ma se il provvedimento dovesse assumere carattere permanente, si rischia una contrazione significativa degli organici.

Questa incertezza crea inevitabilmente preoccupazione tra dirigenti scolastici e personale docente, i quali già oggi si trovano a dover far fronte a carichi di lavoro crescenti e a difficoltà operative dovute alla scarsità di risorse. L’attesa per il chiarimento dell’emendamento è quindi carica di aspettative, con la speranza che il governo possa trovare soluzioni che permettano di mantenere in equilibrio le esigenze di risparmio con quelle di una scuola pubblica di qualità e inclusiva.

La necessità di una visione a lungo termine

Questo provvedimento offre l’opportunità di riflettere sull’importanza di un approccio strategico a lungo termine per il settore educativo. Se da una parte è comprensibile la necessità di contenere le spese, dall’altra l’istruzione rappresenta un settore cruciale per il futuro del Paese. Un investimento stabile e mirato, soprattutto per il sostegno agli alunni con disabilità, potrebbe non solo garantire il diritto all’istruzione per tutti, ma anche contribuire alla crescita di una società più inclusiva e preparata per le sfide del futuro.

In conclusione, mentre l’emendamento atteso porterà maggiore chiarezza sulla portata delle misure proposte, rimane cruciale che la politica educativa italiana mantenga un equilibrio tra il contenimento della spesa e l’investimento nei settori chiave, come il sostegno agli alunni con disabilità, per garantire un’istruzione di qualità per tutti.

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