Tfs dipendenti pubblici, nel 2026 si potrà chiedere ancora l'anticipo in banca a un costo di 1.500 euro di interessi. Pacifico

“Lo Stato deve dare la liquidazione subito”

A cura di Redazione Redazione
08 dicembre 2025 20:12
Tfs dipendenti pubblici, nel 2026 si potrà chiedere ancora l'anticipo in banca a un costo di 1.500 euro di interessi. Pacifico - Marcello Pacifico_Anief
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Come riporta Il messaggero, “il Tfs dei dipendenti pubblici è tornato sotto i riflettori. La nuova legge di Bilancio anticiperà di tre mesi il pagamento della prima rata, ma solo a partire dal 2027: il tempo di attesa passerà da 12 a 9 mesi. L'anno prossimo, dunque, chi vorrà ricevere prima i soldi della liquidazione dovrà continuare a rivolgersi alle banche, che dal 2020 anticipano agli statali fino a 45mila euro di Tfs a fronte di un tasso di interesse parametrato sul rendistato, indice che fotografa l'andamento di un paniere di titoli di Stato. Nel 2025 i tassi di interesse applicati dagli istituti di credito su questo tipo di finanziamenti si sono mantenuti stabilmente sopra al 3 per cento”.

Il sindacato Anief non è d’accordo. “Non è più tollerabile che una liquidazione pagata coi soldi dei lavoratori (8,8% dei contributi trattenuti in busta paga) mese per mese e soltanto dallo Stato calcolata figurativamente, non si materializzi all'indomani della pensione”: lo afferma Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief.

“Lo Stato deve dare la liquidazione subito e non dopo 9 mesi dal 2027. Per anni non paga; inoltre, basta continuare a trattenere il 2,5% per i lavoratori assunti dopo il 2.000 in regime di TFR. Questa trattenuta non c'è nel privato e un dipendente pubblico della scuola non può essere penalizzato due volte. Nel lavoro privato la liquidazione è interamente a carico del datore di lavoro”, conclude il leader Anief, prof. Pacifico.

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