Tradizioni cristiane e dialogo educativo: l’A.Ge. in audizione al Senato sul DDL per il rispetto delle identità culturali

Piergiorgio Berardi, presidente A.Ge. Lazio, richiama il valore del Presepe e dei simboli cristiani come patrimonio culturale condiviso, sottolineando che accoglienza e dialogo nascono dal rispetto delle identità, non dalla loro rinuncia.

A cura di Redazione Redazione
16 dicembre 2025 16:45
Tradizioni cristiane e dialogo educativo: l’A.Ge. in audizione al Senato sul DDL per il rispetto delle identità culturali -
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Convocato in sede di audizioni dinnanzi alla settima Commissione del Senato “Cultura Scienza e Istruzione” in merito  al DDL relativo il Rispetto e tutela delle tradizioni religiose cristiane il Presidente di Associazione Italiana Genitori (A.Ge. Lazio), Piergiorgio Berardi, anche i virtù della sua esperienza personale quale promotore e curatore dell’Iniziativa  “W Il Presepe”,  oggi  alla 25 edizione, con il patrocinio del Senato e delle altre Istituzioni, ha  condiviso il contenuto della proposta, illustrando la posizione culturale  dell’A.Ge.  e consigliando  una   impostazione più propositiva al Decreto e non solo impositiva.

In particolare ha rilevato come soprattutto la tradizione del Presepe, è entrata profondamente   nella cultura e nel costume del popolo italiano, anche per quanti non ne colgono la valenza trascendente e spirituale. La nostra tradizione è profondamente permeata da iniziative e manifestazioni che ricordano la vita di Cristo e che sono divenute simbolo e sintesi non solo e non soltanto di fede ma di valori che hanno pervaso profondamente la civiltà occidentale, la società e la cultura italiana.

Per esperienza diretta ho verificato che in attività, anche di natura religiosa, a cui hanno partecipato vari giovani provenienti da diversi paesi di religione islamica, essi hanno dimostrato che, senza mediazioni o interferenze esterne, spontaneamente riescono a trovare il bandolo della matassa e a rapportarsi direttamente, rispettandosi reciprocamente, valorizzando le proprie differenze e caratteristiche, le proprie culture ed abitudini. Sono le strutture mentali degli adulti a determinare elucubrazioni che, seppure il più delle volte in buona fede, impediscono un vero dialogo e una vera accoglienza reciproca: è errato ritenere che per accogliere, sia necessario annullare la propria identità, la propria storia, i propri costumi, le proprie tradizioni. Non può esservi dialogo se una delle entità si annulla per dar spazio all’ altra, il dialogo, l’accoglienza sono una somma, mai una sottrazione.

L’impegno dell’Age, in tal senso, è quello di radicare sempre più la consapevolezza che solo l’educazione sin da piccoli, in famiglia, anche con l’abitudine alla pratica di manifestazioni e simbologie quali quelle tipiche delle feste religiose, ma, appunto entrate nel costume, possa radicare nelle nuove generazioni i valori della cristianità introdotti dal più grande rivoluzionario della Storia che è stato il Cristo, anche per chi dubita della Sua vera natura. Il Suo messaggio ha ribaltato la storia e dato una nuova vita all’uomo e una grande speranza.

Ecco perché, ha ricordato, Benedetto Croce, pur da laico, non credente non ha potuto esimersi dal riconoscere perché: non posiamo non dirci cristiani. A Natale è nato Gesù, non altri. Il festeggiato è Gesù.

Viceversa succede che a chi avanza (spesso genitori e consigli di classe/istituto ovvero insegnanti) proposte di attività natalizie, viene osservato che la scuola è laica e che, in quanto tale, non può operare discriminazioni tra i credenti e i non credenti, per non parlare dei credenti in altre religioni, che potrebbero sentirsi “offesi” da tale pratica. Si continua a sostenere che “questi atti di culto vanno fatti solamente nei luoghi appositi come le chiese”. In questi casi bisognerebbe chiarire che cosa indichi l’espressione “Stato laico”. Essa indica non uno Stato che impedisce a tutti ogni espressione religiosa ma dove: ”Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, in privato o in pubblico” (art. 19 della Costituzione Italiana).

In coerenza con i principi fondanti della nostra Repubblica e della tradizione storica italiana L’AGe opera per far riscoprire ai genitori e agli educatori tutti, il coraggio di educare a quei valori che sono caratteristica del messaggio cristiano e sono plasticamente rappresentati ad esempio: nel Presepe a Natale o nel Crocefisso a Pasqua.

Piergiorgio Berardi

Presidente A.Ge. -LAZIO

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