Tutt'altro che un'operazione di facciata

Esame di maturità: tutt’altro che un’operazione di facciata!

A cura di Redazione
06 settembre 2025 13:37
Tutt'altro che un'operazione di facciata - La Voce della Scuola
La Voce della Scuola
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A ben guardare, il Decreto sull’esame di maturità approvato ieri dal Consiglio dei Ministri è tutt’altro che una mera operazione di facciata. Il Decreto lascia trasparire l’impostazione ideologica delle azioni del Governo. Un Governo che impone invece di condividere, che vede nello Stato non lo strumento necessario per sostenere la comunità dei cittadini, ma l’ostacolo all’azione degli individui più intraprendenti. Un’impostazione che non appartiene a noi socialisti. Il Decreto pone ai ragazzi il divieto di rifiutare una prova d’esame. Bene, ma il compito formativo della scuola dovrebbe puntare sulla condivisione delle regole non sulla mera imposizione. Le risorse promesse per il rinnovo del Contratto della scuola appaiono insufficienti, ridotte a pochi euro lordi di aumento mensile. Risorse inadeguate a risollevare il potere di acquisto e anche la percezione sociale di chi lavora nelle scuole statali. Tutto ciò mentre i finanziamenti alle scuole non statali puntano sempre al miliardo di euro. Viene ignorato il precariato (quat’anno ancora centinaia di migliaia i supplenti), ma vengono incrementati i già sostanziosi fondi per le assicurazioni integrative. Cambia la denominazione del PCTO in “percorso di formazione scuola- lavoro” e così facendo si rafforza l'idea che la scuola prepari al lavoro, ovvero prepari forza lavoro. Una scelta che fa il paio con la decisione di rendere strutturale il percorso 4+2. Percorso che comprime i programmi della scuola superiore da 5 a 4 anni per permettere l’accesso anticipato a quegli ITS che altro non sono se non percorsi di avviamento al lavoro, seppur qualificato. Tutto ciò rende evidente come la destra sia impegnata a creare un futuro in cui la collettività è ridotta a serbatoio di risorse umane da mettere a disposizione del mercato. Ciononostante, qualcosa del Decreto sembra possa essere di una qualche utilità. Corretto infatti cercare di promuovere l’omogeneità della valutazione sull’intero territorio nazionale. Viene da chiedersi però come il Governo voglia conciliare questa scelta con la volontà di regionalizzazione l’istruzione pubblica. Corretto infine responsabilizzare le ditte sulla sicurezza nelle uscite didattiche. Per la prima volta il carico non viene fatto ricadere sul personale scolastico, già abbondantemente oberato da inutili pratiche burocratiche. Così, in una nota, Enzo Maraio Segretario nazionale PSI e Luca Fantò Responsabile nazionale PSI scuola.

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