Un centrosinistra compatto a difesa della scuola pubblica
Noi socialisti crediamo che la battaglia per una scuola pubblica efficace debba essere uno dei cardini di questa unità, d’intenti e di azione
Dopo la positiva tornata elettorale delle regionali, nel centrosinistra si fa professione di fede sull’unità dei partiti progressisti.
Noi socialisti crediamo che la battaglia per una scuola pubblica efficace debba essere uno dei cardini di questa unità, d’intenti e di azione.
La manovra di bilancio può essere un primo campo di prova. Innanzitutto vedendo il centrosinistra impegnarsi contro il finanziamento delle scuole private celato dietro la proposta
di Forza Italia di un bonus di 1500 euro per le famiglie che iscrivono i propri figli a scuole non statali.
Poi, preparandosi alle politiche del 2027, fare dell’istruzione pubblica uno dei cardini del
programma del centrosinistra.
Un programma che preveda: risorse finanziare per riportare i salari del personale scolastico ai
livelli europei; un piano di stabilizzazione del personale precario attraverso concorsi
trasparenti e snelli e ripristinando il doppio canale; l’abolizione del liceo “Made in Italy” e del percorso 4+2; una legge che limiti a 20 il numero di alunni per classe, impedendo ogni deroga; una riforma in senso democratico degli Organi collegiali; un intervento per impedire ogni regionalizzazione dell’Istruzione pubblica.
Un centrosinistra unito deve creare le condizioni affinchè tutti i giovani possano avere pari opportunità di studio. Pari opportunità che solo una scuola statale efficace può garantire. Così, in una nota Enzo Maraio e Luca Fantò, rispettivamente Segretario nazionale PSI e Responsabile PSI scuola.