Università, pasticcio semestre filtro a medicina. FLC CGIL: l’11 dicembre in piazza con UDU

Per questo, esprimiamo pieno e convinto sostegno alla mobilitazione indetta dall’Unione degli Universitari (UDU)

A cura di Redazione Redazione
04 dicembre 2025 16:51
Università, pasticcio semestre filtro a medicina. FLC CGIL: l’11 dicembre in piazza con UDU -
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“Di fronte ai disastrosi esiti della prima tornata di esami, denunciamo con forza come il nuovo meccanismo del semestre filtro non rappresenti affatto un allargamento del diritto allo studio, ma sia una selezione ingiusta e mascherata. Per questo, esprimiamo pieno e convinto sostegno alla mobilitazione indetta dall’Unione degli Universitari (UDU) e invitiamo a partecipare al presidio che si terrà giovedì 11 dicembre alle ore 15:00 a Roma in piazza Vidoni e in molte altre piazze italiane”. È quanto si legge in una nota della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.


“La realtà infatti, ha smentito la propaganda ministeriale sull'accesso libero. I dati che emergono dagli atenei sono impietosi: la prova di Fisica si è dimostrata uno scoglio difficile da superare, con percentuali di idonei che in molti casi si fermano al 10-12%, mentre per Chimica e Biologia si registrano medie di promossi spesso inferiori al 30%”, continua la nota.

“Non poteva che essere così- sottolinea la FLC CGIL -, il sistema universitario, malgrado le parole di circostanza delle Rettrici e dei Rettori, è sempre stato consapevole della illogicità e dell’inutilità di questa presunta riforma. Si tratta dell’ennesima presa in giro, con una selezione dilazionata impostata su prove di esame irrigidite e standardizzate (anche fuori e oltre le attuali normative sulla libertà di docenza), proprio per fungere di fatto da test nazionale”.

“In ogni caso, - prosegue il sindacato di categoria - le università non sono state in grado nemmeno di gestire una selezione ‘ritardata’ rispetto al sistema precedente. Gli atenei sono infatti definanziati, senza strutture adeguate, con pochi professori e poco personale”.

“Mentre la Ministra Bernini parla di fake news e tenta di minimizzare il caos organizzativo, migliaia di studenti sono stati obbligati a mesi di frequenza e studio, sostenendo costi di affitto e mantenimento fuori sede, per poi trovarsi di fronte alla cancellazione brutale delle proprie aspettative di studio. Anche il cosiddetto piano B, ovvero il ripescaggio in corsi affini, rischia di essere inaccessibile, vista la difficoltà di ottenere i crediti necessari con questa valanga di bocciature”, prosegue la nota.

“Nessuno restituirà alle studentesse e agli studenti il tempo e le risorse perse, ma soprattutto la necessaria fiducia nel sistema universitario, che proprio le strutture pubbliche avrebbero dovuto coltivare e garantire. Siamo il Paese con meno studenti e meno personale, – chiosa il sindacato di categoria- con un’università sempre più precaria e in difficoltà in cui, proprio in questi mesi, si registra l’espulsione di migliaia e migliaia di assegnisti e ricercatori a tempo determinato (quasi 15 mila tra quelli scaduti e quelli in scadenza)”.

“Il Governo fa finta di non accorgersene alimentando una narrazione basata solo sulla propaganda, ma le studentesse e gli studenti, i precari e le precarie, il personale tutto, non hanno bisogno di slogan. Il sistema universitario necessita di interventi strutturali, investimenti concreti per rafforzare le infrastrutture, aumentare il numero di docenti e personale tecnico e amministrativo, garantire un accesso realmente democratico allo studio. È ora di dire basta a un sistema che gioca con il futuro dei giovani”. Conclude la nota.

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