Violenza contro il personale scolastico: l’intervento del Ministro, il dibattito al Senato e le conseguenze giuridiche
Nel corso del 2023, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, è intervenuto più volte sul tema, definendo gli atti di violenza contro il personale scolastico come “inaccettabili e lesivi della dignità dello Stato”
La violenza nei confronti del personale scolastico è diventata negli ultimi anni una questione strutturale del sistema educativo italiano, non più riconducibile a episodi isolati. Aggressioni verbali, minacce e, in alcuni casi, atti di violenza fisica contro docenti e dirigenti scolastici hanno portato il tema all’attenzione del Parlamento e del Governo.
L’intervento del Ministro dell’Istruzione e del Merito
Nel corso del 2023, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, è intervenuto più volte sul tema, definendo gli atti di violenza contro il personale scolastico come “inaccettabili e lesivi della dignità dello Stato”. In particolare, con la circolare dell’8 febbraio 2023, il Ministero ha invitato i dirigenti scolastici a segnalare tempestivamente ogni episodio alle autorità competenti, assicurando il supporto dell’Amministrazione e, nei casi più gravi, il coinvolgimento dell’Avvocatura dello Stato per la tutela legale delle vittime.
L’obiettivo dichiarato è stato quello di rafforzare l’autorevolezza della scuola e contrastare una deriva culturale che tende a normalizzare comportamenti aggressivi nei confronti di chi esercita una funzione pubblica educativa.
L’audizione al Senato – Affare assegnato n. 67
Il tema è stato oggetto di approfondimento istituzionale nell’ambito dell’Affare assegnato n. 67, incardinato presso la VII Commissione permanente (Cultura e Istruzione) del Senato della Repubblica, dedicato agli “atti di violenza nei confronti del personale scolastico”.
Tra i soggetti auditi nel 2023 figura anche il prof. Diego Palma, direttore del giornale La Voce della Scuola. Il suo intervento ufficiale è contenuto negli Atti pubblici del Senato, ed è consultabile integralmente al seguente link:
👉 Documento dell’audizione – Prof. Diego Palma, La Voce della Scuola
Nel documento, il direttore de La Voce della Scuola ha sottolineato come la violenza contro gli insegnanti rappresenti un attacco diretto alla funzione costituzionale della scuola, evidenziando:
la perdita progressiva di autorevolezza della figura docente;
il venir meno del patto educativo scuola–famiglia;
la tendenza a delegittimare l’azione educativa attraverso contenziosi, aggressioni verbali e pressioni indebite.
L’audizione ha inoltre richiamato la necessità di interventi normativi chiari, ma anche di un’azione culturale più ampia che restituisca centralità al ruolo dell’insegnante nella società.
La situazione oggi
A distanza di tempo dall’avvio dell’indagine parlamentare, il fenomeno non può dirsi risolto. Le segnalazioni di aggressioni continuano ad arrivare dalle scuole di ogni ordine e grado, con un impatto significativo sul benessere lavorativo del personale e sulla qualità del clima educativo.
Sindacati e associazioni professionali continuano a chiedere:
maggiore tutela giuridica;
procedure chiare per la gestione degli episodi critici;
supporto psicologico e legale per le vittime;
interventi di prevenzione e mediazione educativa.
Cosa rischia chi aggredisce un insegnante
Dal punto di vista giuridico, l’aggressione a un docente può comportare conseguenze penali rilevanti, poiché l’insegnante, nell’esercizio delle sue funzioni, è qualificabile come pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio.
In particolare possono configurarsi:
Violenza o minaccia a pubblico ufficiale (art. 336 c.p.), punita con la reclusione da 6 mesi a 5 anni;
Oltraggio a pubblico ufficiale (art. 341-bis c.p.), con pena fino a 3 anni di reclusione;
Lesioni personali (art. 582 c.p.), se vi è danno fisico;
eventuali aggravanti, qualora il fatto avvenga durante l’esercizio delle funzioni o in presenza di studenti.
Alle pene principali possono aggiungersi sanzioni accessorie, come l’interdizione dai pubblici uffici o il risarcimento del danno.
Il lavoro svolto dalla Commissione Istruzione del Senato, l’intervento del Ministro e le audizioni — tra cui quella del direttore de La Voce della Scuola nell’ambito dell’affare assegnato n. 67 — hanno contribuito a delineare un quadro chiaro: la violenza contro il personale scolastico non è solo un problema disciplinare, ma un tema di civiltà giuridica e di tutela delle istituzioni democratiche.
La risposta non può limitarsi alla repressione penale, ma deve includere prevenzione, cultura del rispetto e riconoscimento pieno del ruolo educativo della scuola, affinché l’ambiente scolastico torni a essere un luogo sicuro, autorevole e rispettato.