Nicola Giocondo, è un Agronomo e scrittore, autore di due romanzi, Il Segreto edito da Valtrend nel 2010 e Lalena, Novecento femminile, edito da Carena editore nel 20223 e 3 libri divulgativi sulla dieta mediterranea, Le officine della Salute edito da Valtrend nel 2019, Manuale di Food design edito da Carena e, coautore con Raffaele Bentini, Eubiotica. Il metodo Bentini, edito da Carena editore nel 2024.

Qual è stato l’elemento scatenante che vi ha spinto a scrivere questo libro?

Sarebbe facile dire “Per paura che si perda il ricordo di me”, ma questa è una motivazione narcisistica.

In realtà scrivo per amore cumulando nemici. I miei libri sono stati un modo per ordinare una materia magmatica, quella della dieta mediterranea che è studiata nelle campagne del sud Italia.

Perché cumula nemici?

Tutti parlano di dieta mediterranea, pochi si sottraggono alla tirannide del caso. La nostra cultura greca con Ippocrate ha portato l’uomo a curarsi con la natura mentre oggi, invece, rincorre la chimica a cui, comunque, bisogna riconoscere di essere la protagonista della rivoluzione della longevità.

Ma, alla luce delle nuove conoscenze oggi è possibile una nuova rivoluzione della longevità: una vita più lunga ma anche più sana.

Da agronomo ho trascorso la mia vita con le piante, esseri apparsi su questo pianeta miliardi di anni prima dell’uomo e, credo, resisteranno miliardi di anni dopo la scomparsa dell’uomo, con un’età per singolo individuo anche di diversi millenni.

Le abbiamo usate per guarirci e ancora oggi, alla luce di nuove conoscenze, si propongono per allungare la durata della nostra vita rallentando il ritmo con cui invecchiamo.

C’è un unico meccanismo che unisce i vegetali e gli animali: la morte cellulare e la loro rigenerazione che nel nostro caso definiamo apoptosi.

Per non farla lunga, partendo dal principio che l’uomo non è stato buttato come agente estraneo nella natura ma, parte di essa, per comprenderla poiché natura e benessere fisico e mentale dell’uomo sono associate.

È chiaro che queste tesi suscitano le inimicizie e le ilarità di chi sulla chimica costruisce imperi economici ma anche dei miserabili, quelli che curando il mal di testa con l’antibiotico strappano giorni agli anni delle persone.

Il suo ultimo lavoro scritto con Raffaele Bentini è Eubiotica, ci descrive brevemente i principi fondamentali e in che modo possono influire positivamente sulla nostra salute?

Eubiotica è il complesso delle nozioni necessarie per vivere sano, che ognuno dovrebbe adattare alla propria persona. Il termine deriva dal greco ed è composto dal prefisso eu- (buono) e da biotikós (vitale): letteralmente, “buono per la vita”, “benefico per l’organismo”, “(che assicura) il ben vivere”.

Ha una storia recente legata ad un medico psichiatra, il dottor Iago Galdston che ha utilizzato il termine per ampliare il significato di medicina preventiva seguendo la crescita biologica, lo sviluppo e il benessere generale dell’individuo.

Eubiotica diventa, dunque, l’arte della buona vita che si basa su due pilastri fondamentali: alimentazione salutare ed equilibrata e uno stile di vita in sintonia con la natura umana.

In agricoltura, per primi, abbiamo adottato questo principio. Con l’agricoltura biologica si è smesso di utilizzare sostanze inquinanti o dannose per preservare l’integrità dei prodotti e la fertilità dei terreni.

Con questo libro introduciamo una dieta del benessere fatta con prodotti naturali e uno stile di vita (mediterraneo) che non “appesantisce” la persona e quindi la vita.

Ci descrive brevemente il vostro metodo?

Il metodo è ispirato alla dietetica di Santa Ildegarda di Bingen, un piano guida per rafforzare le difese immunitarie attraverso un’alimentazione funzionale.

Il nostro organismo è quasi sempre in grado di superare lo stress e l’aggressione di virus, batteri, funghi, purché lo si mantenga in buona salute riferita a quella del corpo ma anche quella del microbiota intestinale, l’insieme di microrganismi che popola l’intestino e ne favorisce la funzionalità sin dalla nascita. Questo, infatti è implicato nello sviluppo del sistema immunitario e nella produzione di molecole che regolano le stesse risposte immunitarie. Un suo squilibrio con la crescita eccessiva di batteri “cattivi” nell’intestino, sembra essere tra i principali fattori che influiscono sulla salute del fegato, ad esempio.

La varietà e la qualità degli elementi nutritivi introdotti col cibo assumono una valenza rilevante per la salute del sistema immunitario favorendo l’azione di difesa naturale dell’organismo e la rimozione delle tossine.

Quali consigli pratici offrite nel vostro libro per adottare un corretto stile di vita anche nelle nostre quotidiane abitudini?

L’alterazione funzionale dei nostri sistemi endocrino, immunitario e metabolico può originare da fattori endogeni (pensieri, e cattivi sentimenti come l’ira e l’invidia, i cosiddetti vizi di Ildegarda) o anche da cause esterne: una cattiva alimentazione, inquinamento, farmaci. Tutti che portano a situazioni di stress organico con alterazione della capacità ad eliminare le tossine e la compromissione degli organi emuntori.

Ricercate la felicità sosteneva Ildegarda. Riguardo all’alimentazione suggeriva alcune regole che definiva auree:

  • 1 o al max 2 pasti frugali per evitare di tenere costantemente impegnato il sistema digestivo;
  • consumare cibo in quantità moderata e vivere sempre all’insegna dell’equilibrio, del contatto con la natura e della spiritualità;
  • il pasto ideale è sostanzialmente quello mediterraneo e comprende cereali cotti, frutta e verdura;
  • lo stato d’animo durante il pasto deve essere rilassato e sereno. Le tensioni si ripercuotono sul funzionamento dell’intestino e dello stomaco ritardando la digestione.

 

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