Acireale, studentessa si getta da una finestra a scuola: appello sulla sicurezza emotiva degli studenti
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime profonda vicinanza alla studentessa coinvolta nel grave episodio verificatosi il 18 novembre presso un istituto scolastico di Acireale,
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime profonda vicinanza alla studentessa coinvolta nel grave episodio verificatosi il 18 novembre presso un istituto scolastico di Acireale, alla sua famiglia e all’intera comunità scolastica profondamente colpita. Quanto accaduto impone una riflessione che non può più essere rinviata sullo stato di benessere psico-emotivo delle giovani generazioni e sulla reale capacità delle istituzioni di offrire strumenti di prevenzione, ascolto e protezione.
Non siamo di fronte a un episodio isolato, ma a un segnale che interroga la coscienza collettiva del Paese. La fragilità adolescenziale non è un’eccezione: è una realtà strutturale che merita risposte strutturali. La scuola, per il suo ruolo costituzionale, non può limitarsi a trasmettere saperi, ma deve essere luogo di tutela della persona, spazio sicuro di ascolto, riconoscimento e dignità.
Il diritto all’istruzione non può essere separato dal diritto alla salute mentale. La tutela del benessere psicologico degli studenti non può dipendere da iniziative occasionali o da progetti a termine: deve diventare una priorità stabile delle politiche pubbliche. La presenza dello psicologo scolastico deve essere resa strutturale e garantita per legge in ogni istituto, con standard nazionali chiari e finanziamenti certi e continuativi. Allo stesso modo, la formazione sul disagio giovanile non può essere lasciata alla sensibilità dei singoli, ma deve diventare obbligatoria, sistematica e certificata per tutto il personale scolastico.
È necessario che l’educazione emotiva, relazionale e ai diritti umani entri stabilmente nei curricoli come parte integrante del percorso formativo, con obiettivi chiari e verificabili, non come attività accessoria o occasionale. La prevenzione del disagio non può essere improvvisata: servono protocolli nazionali unificati, linee guida vincolanti e procedure operative chiare che definiscano ruoli, responsabilità e tempi di intervento.
Allo stesso tempo, deve essere rafforzata in modo strutturale la rete tra scuola, sanità e servizi sociali, affinché i casi di fragilità vengano presi in carico rapidamente e in modo continuativo, senza scaricare il peso sulle singole scuole o sulle famiglie. Anche le comunità scolastiche colpite da eventi traumatici devono essere tutelate: studenti, docenti e personale hanno diritto a un supporto psicologico tempestivo, competente e continuativo.
Ribadiamo, nel pieno rispetto dell’operato delle autorità competenti, che eventi di tale gravità non possono più essere considerati imprevedibili. Troppo spesso sono il risultato di un dolore silenzioso, di un disagio non intercettato, di una richiesta di aiuto rimasta inespressa o inascoltata. La prevenzione non è un costo, ma un investimento in diritti, dignità e futuro.
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani rinnova la propria vicinanza alla studentessa e alla sua famiglia, auspicando che possa ricevere ogni sostegno necessario, e ribadisce il proprio impegno perché la scuola diventi realmente un luogo sicuro anche dal punto di vista emotivo e umano.
prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU