Analisi libro G. Valditara. La contrapposizione che non nasconde l’ideologia
A fine agosto il ministro ha pubblicato il suo ultimo lavoro “La rivoluzione del buon senso. Per un paese normale” (Ed. Guerini e Associati)


Analisi libro di G. Valditara. La contrapposizione del loro/noi
Analisi libro di G. Valditara. A fine agosto il ministro ha pubblicato il suo ultimo lavoro “La rivoluzione del buon senso. Per un paese normale” (Ed. Guerini e Associati). La pubblicazione presenta una scrittura non difficile che però non esonera dalla ripetizione della lettura per coglierne, innanzitutto la “metafisica” o prospettiva culturale e le inevitabili sfumature e particolari.
Iniziamo dalla prima. Tutto il lavoro è pervaso dal criterio del loro/noi. Il titolo che contiene il termine rivoluzione lo si può comprendere leggendo il seguente passaggio (il grassetto è nostro):” Ad aggravare la situazione è arrivata dunque paradossalmente l’involuzione politica di questa sinistra” (pag. 27). G. Valditara elenca tutte le espressioni di questo decadimento che a suo parere hanno investito la scuola. Il secondo capitolo (I passi indietro della sinistra) entra nel dettaglio: il massimalismo, tanti diritti e nessun dovere, la critica al principio di autorità, la negazione della responsabilità individuale… La lettura di queste parti favorisce nel lettore la convinzione che la sinistra, declinata nel “loro” rappresenti ogni sorta di sciagura per la scuola. Ora invece con il governo Meloni si volta pagina. Il cambio porta al “noi”, alla rivoluzione compiuta dai salvatori della destra. Evidente un certo manicheismo che divide il palcoscenico in buoni e cattivi. Solo i primi sono illuminati e in grado di guidare gli eventi verso una meta positiva. Difficile credere in questa prospettiva, considerata la complessità della storia. Da qui la convinzione che siamo di fronte a un diverso approccio ideologico . Più avanti, qualche maggiore dettaglio
Il secondo capitolo, ovviamente rimanda al primo dove sono elencati i tratti della “immaturità democratica di una certa sinistra”, condizionata dalla sua ideologia che le ha impedito interagire con la realtà
L’obiettivo del “noi” è il buon senso
Ovviamente la “rivoluzione” di G. Valditara ha il buon senso come obiettivo. In altri termini, tutte le azioni finora attuate dal Ministro sono finalizzate a normalizzare il campo dell’istruzione.
Ma cosa intende G. Valditara con buon senso? Egli lo dichiara “Un paese normale esprime una forza tranquilla: è la forza che garantisce il benessere e la sicurezza all’interno, l’autorevolezza all’esterno. Chiarisco subito cosa intendo per normalità. Ciò che nelle epoche storiche mature , evolute e presso i paesi liberali viene ritenuto conforme a ragionevolezza… che parte dalla considerazione della realtà, sa farci i conti, non la rifiuta in nome dell’ideologia o comunque di verità assolute fondate sul pregiudizio politico”(pag. 1).
Ancora più evidente nella conclusione, dove ci si appella a una presunta bontà della natura, stravolta da una certa sinistra “nessuna ricostruzione materiale di una nazione potrà fondarsi su solide basi senza una sua ricostruzione spirituale… senza una rivoluzione culturale che riporti la naturalità, la normalità di certi valori e di certi principi nella società, partendo dalle scuole, dalle università, per finire nei tribunali e quindi nella cultura. Serve insomma la rivoluzione del buon senso”(pag. 154) .