Camelot for Debate al Next Generation AI Summit 2025

Accanto a colossi come Google Education, Giunti Scuola e Zanichelli Editore, è stata presentata Camelot for Debate, la piattaforma SaaS ideata da Enrica Sabatini

A cura di Redazione Redazione
13 ottobre 2025 15:59
Camelot for Debate al Next Generation AI Summit 2025 -
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Al Next Generation AI Summit 2025, accanto a Google Education, Giunti Scuola e Zanichelli, presentata “Camelot for Debate”, la piattaforma italiana che unisce AI e pensiero critico. Ivrea, 10 ottobre 2025 — Accanto a colossi come Google Education, Giunti Scuola e Zanichelli Editore, è stata presentata Camelot for Debate, la piattaforma SaaS ideata da Enrica Sabatini, PhD in Scienze e imprenditrice, che utilizza l’IA per promuovere pensiero critico e competenze metacognitive nelle scuole. La soluzione è stata selezionata tra le 12 esperienze educative presenti nell’Open Space AI del Next Generation AI Summit, l’evento promosso a Napoli dal Ministero dell’Istruzione e del Merito e dedicato al ruolo dell’intelligenza artificiale nella scuola e al suo impatto sui processi di insegnamento e apprendimento. Nel suo intervento, Sabatini ha affrontato una domanda attuale nel mondo dell’educazione: “L’IA ci rende stupidi?”.

Una provocazione che apre un tema cruciale, quello sull’uso sempre più diffuso dell’intelligenza artificiale da parte degli adolescenti e i suoi effetti sui processi cognitivi. UN FENOMENO IN CRESCITA: IL 97% DEGLI STUDENTI ITALIANI USA IA GENERATIVA Secondo la ricerca “AI and Students Report 2024” condotta da TGM Research e NoPlagio, l’uso di strumenti di intelligenza artificiale generativa da parte degli studenti italiani tra i 16 e i 18 anni ha raggiunto il 97%, con un incremento dell’utilizzo quotidiano dall’8% al 19% in un solo anno. Il 75% degli studenti la utilizza per scrivere temi o progetti, il 76% per fare ricerche e il 42% per imparare nuovi contenuti. Questi numeri fotografano un fenomeno ormai strutturale: una generazione che apprende e si esprime in stretta interazione con l’IA, e che richiede percorsi educativi capaci di sviluppare consapevolezza cognitiva e autonomia di giudizio. GLI EFFETTI SUL CERVELLO: OFFLOADING COGNITIVO E “DEBITO COGNITIVO” Le ricerche internazionali — tra cui studi condotti dal MIT Media Lab (2024) e da gruppi di neuroscienze cognitive europei — mostrano che l’uso continuativo e passivo dell’IA può ridurre l’attività nella corteccia prefrontale, l’area del cervello deputata al controllo cognitivo, alla pianificazione e al pensiero critico. È il fenomeno del cognitive offloading, ovvero la tendenza a delegare alla macchina funzioni mentali come memoria, analisi e decisione. Nel tempo, questo comportamento può generare un “debito cognitivo”: un risparmio di sforzo mentale immediato che si traduce, però, in una minore capacità di ragionamento autonomo e deliberato. “Il rischio dell’IA non è che pensi al posto nostro — ha spiegato nel suo intervento Enrica Sabatini — ma che ci persuada che è giusto smettere di farlo.”

Per rispondere a questa sfida, Camelot for Debate propone un modello che integra intelligenza artificiale e metodologia del Debate, riconosciuta a livello internazionale come strumento efficace per sviluppare pensiero critico, empatia e competenze argomentative. La piattaforma Camelot for Debate consente di analizzare automaticamente argomentazioni, confutazioni e bias cognitivi all’interno dei dibattiti, restituendo report formativi utili a studenti e docenti per comprendere i processi di ragionamento. Grazie a questo approccio si attiva la mente simulativa, base neurologica della comprensione e dell’empatia, si potenzia la corteccia prefrontale, area cerebrale del controllo, dell’autoregolazione e del decision making e si favorisce una riflessione metacognitiva capace di trasformare l’errore in apprendimento. La piattaforma può essere utilizzata a scuola per percorsi di educazione civica, orientamento, PCTO e cittadinanza digitale, in coerenza con le Linee Guida ministeriali sull’intelligenza artificiale a scuola pubblicate dal MIM nel 2024. “Argomentare e confutare non aiutano solo ad esprimersi meglio — ha sottolineato Sabatini — ma sono fondamentali per imparare a pensare. L’IA, se usata in modo consapevole e attraverso metodologie valide, può diventare una vera e propria palestra cognitiva per sviluppare competenze imprescindibili per il futuro”.

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