Cisl: Conti… che non quadrano

Cisl: Conti… che non quadrano

A cura di Redazione
24 gennaio 2025 13:39
Cisl: Conti… che non quadrano -
Condividi

 

Per lanciare la sua campagna per il voto RSU la Flc CGIL ha diffuso, oltre a una serie di dati (per la verità abbastanza risaputi) su diversi aspetti che riguardano il mondo della scuola, gli esiti di un sondaggio nel quale, fra l’altro, mette a confronto se stessa con le altre sigle sindacali, quantificando in percentuale il livello di gradimento riscosso, ad avviso dei ricercatori, dalle diverse organizzazioni. Non sorprende più di tanto che l’organizzazione committente del sondaggio (la FLC, appunto) risulti la più stimata, riscuotendo addirittura il 48% di apprezzamento quanto a “capacità di difendere i diritti dei lavoratori”. Seguono a distanza notevole la CISL (18%) e la UIL (11%). Non sappiamo quale e quanto numeroso sia il campione su cui è stato condotto il sondaggio, ma vale la pena confrontare il dato delle opinioni raccolte con quelli ai quali si fa riferimento per riconoscere il grado di rappresentatività delle organizzazioni sindacali. Non con rilevazioni a campione, ma considerando la totalità delle iscrizioni con delega (quindi certificate dal Tesoro) e la totalità dei voti ottenuti nelle elezioni RSU. È in base a quei dati che si stabilisce, ogni tre anni, quali siano le organizzazioni che hanno titolo a considerarsi “maggiormente rappresentative”. Questi i dati (non le opinioni) riguardanti CISL e CGIL nelle ultime tre rilevazioni, riferite ai trienni 2016-18, 2019-21, 2022-24 per quanto riguarda il comparto contrattuale istruzione e ricerca. La fonte sono le tabelle ufficiali ARAN. Come si può notare, negli ultimi due trienni è la CISL, in base al mix tra iscrizioni certificate e voti ottenuti, il sindacato più rappresentativo del settore.

Fonte: dati ARAN su rappresentatività
Fonte: dati ARAN su rappresentatività

 

Più in dettaglio, si può osservare che la CGIL ottiene più voti della CISL nelle elezioni RSU (anche se il “differenziale di gradimento” è ben diverso da quello rilevato nel sondaggio); peraltro con uno scarto che si riduce notevolmente rispetto a quello del primo triennio considerato (da 52.317 voti a 28.717, in % dal 7,70 al 2,99).

Fonte: dati ARAN su rappresentatività
Fonte: dati ARAN su rappresentatività

Largamente in vantaggio la CISL, invece, se si considera il numero delle persone iscritte al sindacato, con un distacco che era di 22.544 iscritti nel 2016-18 e nell’ultima rilevazione è salito a 23.154.

 

Fonte: dati ARAN su rappresentatività
Fonte: dati ARAN su rappresentatività

 

È il caso di precisare, per una corretta lettura dei dati, che gli stessi non riguardano soltanto la scuola, ma l’intero comparto istruzione e ricerca, di cui comunque la scuola è il settore largamente più consistente. È molto probabile che una rilevazione limitata alle sole istituzioni scolastiche darebbe esiti ancor più favorevoli per la CISL. Resta il fatto che le opinioni riportate nel sondaggio commissionato dalla FLC restituiscono una situazione che appare ben diversa da quella reale. A conferma di ciò, si può considerare anche un’altra delle “opinioni” raccolte, quella secondo cui lo sciopero e le manifestazioni (in misura rispettivamente del 75% e del 72%) sarebbero gli strumenti migliori per ottenere “cambiamenti concreti” rispetto alle tante criticità esistenti. Opinioni che mal si conciliano con i dati di adesione agli scioperi proclamati negli ultimi anni, la cui consistenza si può apprezzare nella tabella che segue.

 

Già il dato di adesione riscontrato nel giugno 2022, quando la proclamazione dello sciopero fu fatta da tutte le sigle (CISL compresa), sarebbe stato meritevole di una riflessione attenta sull’opportunità e l’efficacia di azioni che in altre occasioni (2008, 2015) avevano avuto ben altra riuscita, dando espressione a un sentire diffuso su obiettivi ampiamente condivisi dalla categoria. Sul livello di partecipazioni agli scioperi successivi i dati si commentano da soli, e sono in contraddizione stridente con quanto affermano gli intervistati del sondaggio FLC. Per quanti sforzi si facciano, insomma, appare ben difficile in questo caso far quadrare i conti tra le opinioni espresse e la realtà dei fatti. Ma un minimo di attenzione a quest’ultima, chi commenta le opinioni dovrebbe comunque prestarla.

Segui La Voce della Scuola