Conferma del docente supplente di sostegno: a decidere sarà il preside

E’ in corso di approvazione un decreto del Ministro dell’Istruzione e del Merito che introduce la procedura per la conferma del docente supplente di sostegno, mirata a garantire il superiore interesse...

A cura di Redazione Redazione
11 febbraio 2025 09:39
Conferma del docente supplente di sostegno: a decidere sarà il preside -
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E’ in corso di approvazione un decreto del Ministro dell’Istruzione e del Merito che introduce la procedura per la conferma del docente supplente di sostegno, mirata a garantire il superiore interesse degli alunni con disabilità. Il procedimento, previsto per l’anno scolastico 2025/2026, si basa sull’articolo 14 del d.lgs. 66/2017, recentemente modificato.

Ruolo del dirigente scolastico

Il preside avrà un ruolo cruciale in questo processo. A lui spetterà la valutazione del superiore interesse dell’alunno con disabilità, elemento cardine per confermare il docente precario di sostegno. La decisione dovrà tenere conto delle esigenze educative dell’alunno e della continuità didattica, particolarmente rilevante per gli studenti con disabilità.

Procedura di conferma

La procedura prevede i seguenti passaggi principali:

  1. Richiesta della famiglia: La famiglia dell’alunno con disabilità può esprimere la propria preferenza per la conferma del docente supplente di sostegno, considerando il rapporto di fiducia instaurato con il docente stesso.
  2. Valutazione del dirigente scolastico: Il preside verifica che la richiesta della famiglia sia in linea con l’interesse superiore dell’alunno. Questa valutazione tiene conto del percorso educativo, degli obiettivi raggiunti e della necessità di stabilità nel supporto didattico.
  3. Approvazione finale: Una volta accertata la coerenza tra la richiesta della famiglia e le esigenze educative dell’alunno, il dirigente può procedere con la conferma del docente per l’anno scolastico successivo.

Finalità della normativa

L’obiettivo della normativa è quello di favorire la continuità educativa, fondamentale per gli alunni con disabilità, e di assicurare che le decisioni prese rispettino le necessità individuali degli studenti. La possibilità per le famiglie di influire sulla scelta del docente mira a rafforzare il rapporto di fiducia e collaborazione tra scuola e famiglia.

Criticità

Non mancano tuttavia alcune questioni da affrontare. Anzitutto l’ equilibrio tra autonomia scolastica e desideri delle famiglie: Il ruolo decisionale del dirigente scolastico potrebbe scontrarsi con le aspettative delle famiglie, richiedendo un’attenta mediazione.

La valutazione oggettiva dell’interesse dell’alunno: stabilire criteri chiari e condivisi per la valutazione dell’interesse superiore dell’alunno sarà fondamentale per garantire trasparenza e uniformità nelle decisioni.

Infine resta aperta la questione riguardante il personale precario impiegato che a questo punto seguirebbe regole differenti dal consueto scorrimento delle graduatorie, quantomeno nell’ assegnazione della sede.

Il decreto rappresenta sicuramente un segnale verso una maggiore attenzione ai bisogni degli alunni con disabilità, ponendo la continuità didattica e la collaborazione tra famiglia e scuola al centro dell’azione educativa. Tuttavia, la sua applicazione pratica lascia più di un interrogativo aperto sulla reale applicabilità.

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