Dal 1° gennaio arriva l'assicurazione integrativa sanitaria per il personale della scuola. Si punta a migliorare i tempi per le prestazioni più comuni
Dal 2026 polizza sanitaria gratis per docenti e ATA di ruolo: cure più rapide, ma esclusi i supplenti al 30 giugno
Il piano prevede un finanziamento di 65 milioni di euro all’anno per quattro anni, per un totale di 260 milioni.
Le risorse provengono da:
- 15 milioni annui dalla “Tabella A” del bilancio MIM, incrementata dalla Legge di Bilancio 2025.
- 50 milioni annui, dal 2027 al 2029, dal Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche.
- Per il 2026: 40 milioni di fondi straordinari più 25 milioni dalla Tabella A.
Proprio il prelievo dal Fondo di funzionamento — utilizzato per spese quotidiane di didattica e amministrazione — è al centro delle contestazioni. La FLC-CGIL parla di “taglio drastico” a risorse essenziali per le scuole, che potrebbe tradursi in maggiori contributi volontari richiesti alle famiglie.
Le critiche sindacali
La FLC-CGIL non ha firmato il CCNI, dichiarando che la misura:
- Esclude un’ampia fascia di precari.
- È limitata nel tempo e con copertura modesta (circa 54 euro pro capite all’anno).
- Sottrae fondi a un altro diritto primario, l’istruzione, per finanziare la sanità privata.
Secondo il sindacato, l’assicurazione integrativa rischia di contrapporre salute e istruzione, entrambi diritti costituzionalmente garantiti, e di indebolire il SSN dirottando risorse pubbliche verso il settore privato.
La tattica di Gilda e CGIL
Sia la Gilda che la FLC-CGIL hanno scelto di non firmare subito, parlando di “passaggi statutari” interni prima di una decisione definitiva. Questa strategia, letta in chiave politica, consente di:
- Evitare di apparire come chi rifiuta un beneficio percepito positivamente dal personale.
- Lasciare aperta la possibilità di adesione futura se la misura dovesse consolidarsi e riscuotere consenso.
- Mantenere pressione sul Ministero per includere i precari e ampliare le prestazioni.
La posizione della UIL Scuola
Esclusa formalmente dal tavolo per non aver sottoscritto il contratto nazionale, la UIL Scuola ha espresso una posizione cauta. Il segretario generale Giuseppe D’Aprile ha affermato:
“È sempre un fatto positivo quando si interviene per valorizzare il personale della scuola sotto ogni punto di vista. È comunque una misura da verificare nei suoi contenuti… se interesserà tutto il personale della scuola, precari compresi, ci troverebbe d’accordo.”
Un’apertura condizionata, che lega il sostegno all’estensione universale della copertura.