Dal 2026 stipendi della scuola in leggera crescita: ipotesi di detassazione degli aumenti contrattuali e taglio Irpef, ma resta il problema delle retribuzioni tra le più basse della PA
Dal prossimo anno stipendi più pesanti: in arrivo la detassazione degli aumenti contrattuali e il taglio dell’Irpef per la scuola.


Il Piano di adeguamento salariale delineato nel 2026 pare muoversi verso un miglioramento della busta paga dei lavoratori della scuola, grazie a una più favorevole combinazione di taglio Irpef e detassazione sugli aumenti contrattuali. Tuttavia, resta da capire quanto tali misure riusciranno a incidere concretamente nel medio termine e in che modo saranno accolti e sviluppati nel rinnovo del prossimo contratto 2025–2027.
In definitiva, la manovra 2026 rappresenta un tentativo rilevante di alleggerire il carico fiscale ma lascia ancora aperte molte sfide legate alla complessiva riforma delle retribuzioni nel settore pubblico dell’istruzione. Per ora, i lavoratori della scuola sono chiamati a valutare positivamente i primi segnali, seppur con prudenza, confidando in passi successivi più sostanziosi e strutturali.
Con queste premesse, il comparto scuola rimane un settore in continua attesa di risposte concrete, al di là di quei bonus e detassazioni parziali che non compensano ancora adeguatamente il peso economico e sociale del lavoro educativo svolto quotidianamente.