Dal 2026 stipendi della scuola in leggera crescita: ipotesi di detassazione degli aumenti contrattuali e taglio Irpef, ma resta il problema delle retribuzioni tra le più basse della PA

Dal prossimo anno stipendi più pesanti: in arrivo la detassazione degli aumenti contrattuali e il taglio dell’Irpef per la scuola.

A cura di Redazione Redazione
17 ottobre 2025 06:14
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Retribuzioni in aumento, ma ancora insufficienti

Il rinnovo del contratto del comparto scuola 2022–2024 dovrebbe tradursi in aumenti medi lordi mensili di circa 150 euro per i docenti e tra 110 e 140 euro per il personale ATA. Con la detassazione, una parte maggiore di questi aumenti potrebbe finire direttamente in busta paga. Per esempio, un incremento lordo di 100 euro potrebbe tradursi in quasi 90 euro netti.​

Tuttavia, molti osservatori evidenziano che tali cifre restano inadeguate rispetto all’aumento reale del costo della vita, che negli ultimi anni ha superato il 18%. Questo fenomeno erode il potere d’acquisto effettivo, rendendo gli aumenti salariali più simbolici che sostanziali.​

Le difficoltà salariali della scuola restano evidenti

Nonostante le recenti iniziative, la scuola italiana continua a soffrire di un gap retributivo significativo rispetto ad altri comparti pubblici ed europei, con uno scarto che in media supera il 25–30%. È un divario che non si colma con singoli interventi fiscali, ma richiede politiche strutturali di lungo termine per valorizzare il lavoro educativo e tecnico-amministrativo.​

In questo senso, restano aperte molte questioni poste dai sindacati, che chiedono un aumento più realistico delle risorse, una nuova stagione di contrattazione stabile e misure che garantiscano tutele e dignità al personale scolastico.​

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