Disappunto e preoccupazione per il progetto INDIRE
Prefigurerebbe la visione del docente “piazzista della formazione”

MOBILITÀ INTERCOMPARTIMENTALE DOCENTI
COMUNICATO N. 13
Il gruppo della Mobilità intercompartimentale dei docenti esprime disappunto e preoccupazione di fronte alle notizie emerse di recente di un presunto progetto dell’Indire nel riordino del lavoro dei docenti in risposta al calo delle iscrizioni degli studenti.
Occorre utilizzare tale eventualità che si verificherebbe nei prossimi anni, non per complicare la vita agli insegnanti, ma al fine di superare il cosiddetto fenomeno delle “classi pollaio”, in modo da consentire un ambiente meno stressante e più costruttivo sia per il lavoro degli docenti, sia per i risultati degli studenti.
Al contrario si prevede di arrivare a una tipologia di docente “itinerante” che dovrebbe spostarsi in zone diverse.
Tale proposta lascia più di una perplessità, e non solo dal punto di vista didattico, sul quale non ci soffermeremo in questa sede. In primo luogo questo progetto andrebbe a peggiorare il livello di stress a cui sono sottoposti i docenti italiani e che abbiamo illustrato ampiamente nei nostri precedenti comunicati. A tutto ciò che devono affrontare andrebbe aggiunta anche l’opzione degli spostamenti continui. L’insegnante verrebbe trasformato in una sorta di “piazzista della formazione”, un viaggiatore della conoscenza che non troverebbe mai pace.
Inoltre il docente dovrebbe spostarsi a sue spese da una parte all’altra senza peraltro lo straccio di un buono pasto, contribuendo a erodere ulteriormente il proprio stipendio, tutt’altro che lauto e già provato fortemente dal carovita.
Tra l’altro non è raro che si verifichi già una situazione del genere per i cosiddetti Cpia, dove molti docenti sono costretti spesso “a completare” spostandosi da una sede all’altra a proprie spese, pur avendo la titolarità in una sede e trasformando di fatto le proprie COI in COE. Prendiamo ad esempio un docente di lettere A12M (ex A22, ex A043). A fronte delle 9/10 ore per corso mattutino (italiano + storia e geografia) questi insegnanti sono costretti spesso a prestare il proprio servizio in corsi ex licenza media (primo periodo) per 6 o persino 5 ore settimanali (italiano + storico sociale, ossia elementi di storia e geografia) alla presenza di allievi con forti lacune linguistiche, chiamati ad un esame di ex licenza media alla fine dell’anno scolastico. Nello stesso tempo la propria cattedra viene trasformata in un insipido spezzatino, che comporta una moltiplicazione del lavoro, determinato dall’aumento del numero della classi rispetto alle scuole tradizionali del mattino. E il doversi spostare talvolta su altra sede per arrivare al “completamento”. Senza contare poi che spesso i corsi del Cpia vengono erogati al mattino, al pomeriggio e alla sera, portando a una sorta di “turni” di fatto non riconosciuti. Se si finisce la sera prima per esempio intorno alle 21, non è una passeggiata di salute essere a Scuola il giorno dopo alle 8, specie se una persona è costretta a viaggiare per raggiungere il posto di lavoro, e talvolta rientrare poi nel pomeriggio per un altro corso. Tale situazione tende a verificarsi, in proporzioni diverse, anche con le altre discipline.
E’ normale tutto questo? Si vuole andare forse in questa direzione?
Insomma, come al solito si tenderebbe a peggiorare il lavoro dei docenti, già gravati da una burocrazia eccessiva e da una serie di incombenze che rendono la loro professione estremamente gravosa e a rischio burnout.
Anche di fronte a queste fosche previsioni, il gruppo Mobilità intercompartimentale dei docenti, composto allo stato attuale da oltre 5100 insegnanti, auspica che si possa al più presto aprire la finestra del passaggio verso altro ramo della P.A. Il gruppo continuerà con abnegazione il proprio impegno al fine di sanare quella che ritiene una discriminazione ai sensi dell'art. 3 Costituzione.
Alla luce di tali affermazioni i componenti richiedono:
● il passaggio verso altro ramo della P.A.;
● la possibilità di accedere all’eventuale carenza di posti emergenti dagli uffici del MIM, quali
dipendenti dello stesso Ministero, senza bandire un concorso esterno;
● l’ottenimento dei buoni pasto come avviene per le altre categorie del Pubblico Impiego;
● il riscatto gratuito della laurea e la pensione anticipata a 60 anni.
Gruppo Mobilità intercompartimentale docenti