Concorso docenti PNRR 3: cosa cambia rispetto al PNRR 2

Analisi tecnica e confronto tra i due bandi di reclutamento – Fonte: La Stampa, 14 ottobre 2025

A cura di Diego Palma Diego Palma
14 ottobre 2025 13:26
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Introduzione: la terza fase del reclutamento straordinario

Con la pubblicazione del bando del nuovo concorso docenti PNRR 3, annunciata da La Stampa il 14 ottobre 2025, il Ministero dell’Istruzione e del Merito apre l’ultima fase del piano straordinario di assunzioni finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
L’obiettivo è completare entro il 2026 le immissioni in ruolo previste per il settore scolastico, mettendo a disposizione 58.135 cattedre tra scuola dell’infanzia, primaria e secondaria, di cui 27.376 per infanzia e primaria e 30.759 per la secondaria di I e II grado (La Stampa, 14/10/2025).

Il concorso PNRR 3 rappresenta un’evoluzione rispetto al PNRR 2, con una significativa stretta sui requisiti di accesso e una ridefinizione delle prove, delle modalità di partecipazione e delle graduatorie.

Requisiti di accesso: dalla fase transitoria alla selezione strutturale

Scuola dell’infanzia e primaria

Sia in PNRR 2 che in PNRR 3 rimangono invariati i titoli richiesti per l’accesso ai posti comuni:

  • Laurea in Scienze della Formazione Primaria, oppure

  • Diploma magistrale con valore abilitante conseguito entro l’a.s. 2001/2002.

Per il sostegno, è necessario il titolo di specializzazione per il grado richiesto, conseguito ai sensi del DM 249/2010.
La novità del PNRR 3, come sottolinea La Stampa, è la possibilità di partecipare “con riserva” per chi ha titoli esteri in corso di riconoscimento o percorsi abilitanti non ancora completati, purché terminati entro i termini del bando.

Scuola secondaria di I e II grado

È in questo settore che si registrano le differenze più significative tra PNRR 2 e PNRR 3:

Elemento

PNRR 2

PNRR 3

Titolo di studio

Laurea coerente con la classe di concorso

Laurea coerente con la classe di concorso

Requisiti aggiuntivi

Abilitazione o 24 CFU (entro 31/10/2022) o 3 anni di servizio negli ultimi 5

Abilitazione obbligatoria oppure 3 anni di servizio negli ultimi 5 (di cui 1 nella classe di concorso)

Percorsi abilitanti in corso

Ammessi “con riserva” (30/60 CFU da completare entro il 2025)

Ammessi “con riserva” solo se completabili entro la scadenza del bando

ITP (Insegnanti tecnico-pratici)

Diploma tecnico-professionale fino al 31/12/2024

Diploma tecnico-professionale ammesso fino al 31/12/2025, poi servirà titolo universitario

Con il PNRR 3, dunque, termina definitivamente la fase transitoria dei 24 CFU: dal 2025 in poi, l’unica alternativa all’abilitazione resta il requisito dei tre anni di servizio, a conferma della volontà del Ministero di consolidare un sistema di reclutamento più selettivo e professionalizzato.

Struttura e contenuti delle prove

Il nuovo concorso mantiene la formula computer-based, ma con alcune differenze sostanziali rispetto al precedente.

Prova scritta

  • PNRR 2: 50 quesiti a risposta multipla, da completare in 100 minuti, su competenze disciplinari, pedagogiche e linguistiche (inglese B2).

  • PNRR 3: 50 quesiti in 100 minuti, ma con maggiore attenzione a didattica inclusiva, competenze digitali e valutazione formativa.
    La soglia di superamento resta 70/100, ma potranno accedere all’orale solo i candidati fino al triplo dei posti disponibili per regione e classe di concorso (La Stampa, 14/10/2025).

Prova orale

Nel PNRR 3, l’orale diventa più pratico e didattico. È prevista una lezione simulata:

  • 30 minuti per infanzia e primaria,

  • 40 minuti per la secondaria,
    con argomento estratto 24 ore prima.
    Viene valutata la capacità di progettare un’unità di apprendimento e di integrare strumenti digitali e metodologie inclusive. Anche qui serve almeno 70/100 per superare la prova.

Valutazione dei titoli

Come nel PNRR 2, i titoli culturali e professionali concorrono al punteggio finale, ma in PNRR 3 il loro peso viene ridotto, privilegiando le prove pratiche e didattiche.

Modalità di partecipazione e calendario

La Stampa conferma che le domande possono essere presentate dal 10 al 29 ottobre 2025, esclusivamente tramite il Portale Unico del Reclutamento del Ministero dell’Istruzione.
È richiesto un contributo di 10 euro per ciascuna classe di concorso o tipologia di posto.
Le prove scritte si svolgeranno tra dicembre 2025 e marzo 2026, mentre le prove orali seguiranno in primavera, per consentire le immissioni in ruolo entro settembre 2026.

Nel PNRR 2, le tempistiche erano più flessibili e differenziate per regione; con PNRR 3, invece, si punta a una calendarizzazione nazionale uniforme, riducendo i ritardi che avevano rallentato i precedenti concorsi.

Graduatorie e riserve

Un aspetto innovativo del PNRR 3 riguarda la gestione delle graduatorie:

  • Solo i vincitori entreranno in graduatoria, non più tutti gli idonei.

  • Tuttavia, è prevista una riserva del 30 % dei posti per chi ha maturato almeno tre anni di servizio negli ultimi dieci presso scuole statali, di cui uno nella specifica classe di concorso.

  • Le graduatorie avranno validità triennale, con possibilità di scorrimento in caso di rinunce o mancata presa di servizio.

Nel PNRR 2, invece, le graduatorie includevano un numero maggiore di idonei, con margini di scorrimento più ampi e tempi di pubblicazione più lunghi.

Impatti e criticità del nuovo modello

Il concorso PNRR 3 segna un passaggio da una logica emergenziale a una selezione strutturata, ma presenta anche alcune criticità segnalate da sindacati e candidati.

Punti di forza

  • Maggiore trasparenza grazie a criteri uniformi nazionali.

  • Selezione centrata sulle competenze didattiche e digitali.

  • Chiarezza sui requisiti e fine della confusione legata ai 24 CFU.

  • Procedura unica per infanzia, primaria e secondaria, con gestione digitale integrata.

Criticità

  • Esclusione di molti aspiranti non abilitati che non rientrano nei tre anni di servizio.

  • Aumento del contenzioso: diversi candidati potrebbero impugnare il bando per clausole di riserva e criteri di valutazione.

  • Tempistiche serrate: l’obiettivo di chiudere le assunzioni entro il 2026 comporta rischi di sovraccarico amministrativo.

  • Riduzione del peso dei titoli penalizza chi ha percorsi formativi articolati ma meno esperienza diretta in classe.

Prospettive e raccomandazioni per i candidati

Il nuovo PNRR 3 è più competitivo e selettivo, ma offre anche l’occasione per consolidare percorsi di carriera stabile nella scuola pubblica.
Per affrontarlo al meglio è consigliabile:

  1. Verificare i requisiti d’accesso prima della scadenza (abilitazione o anni di servizio).

  2. Aggiornare la formazione su didattica digitale, inclusione e metodologie attive.

  3. Simulare le prove scritte e orali, seguendo le tipologie ufficiali dei bandi precedenti.

  4. Controllare quotidianamente il portale MIM per eventuali aggiornamenti o correzioni.

  5. Documentare correttamente il servizio e i titoli dichiarati, per evitare esclusioni formali.

Il Concorso PNRR 3 rappresenta il punto di svolta nel sistema di reclutamento dei docenti italiani: un modello più meritocratico, strutturato e aderente agli standard europei.
Se il PNRR 2 aveva aperto una fase transitoria e inclusiva, il nuovo bando sancisce l’avvio di un sistema fondato su abilitazione, esperienza e competenze pratiche, riducendo al minimo le deroghe.

Come osserva La Stampa nel suo approfondimento del 14 ottobre 2025, “il PNRR 3 chiude la stagione delle deroghe e apre quella della professionalizzazione piena dell’insegnamento”.
Un passo decisivo per un reclutamento più stabile, ma anche una prova di maturità per l’intero sistema scolastico italiano.

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Fonte principale: La Stampa, articolo “Scuola, nuovo concorso docenti: cosa sapere”, 14 ottobre 2025.

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