Il Consiglio di Stato sospende il parere sulle nuove Indicazioni Nazionali: Valditara al bivio

Carenze nell’analisi di impatto, dubbi sui costi, errori formali e disciplina del latino facoltativo: il testo delle Indicazioni 2025 viene rimandato

A cura di Redazione Redazione
18 settembre 2025 16:21
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Reazione del Ministero e degli altri soggetti

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, guidato da Giuseppe Valditara, ha chiarito che non si tratta di una bocciatura, ma di un parere interlocutorio che richiede integrazioni tecniche e precisazioni. La sospensione del parere viene dunque inquadrata come parte del normale iter di collaborazione tra Consiglio di Stato e amministrazioni pubbliche.

I sindacati, invece, hanno letto la decisione come una conferma delle loro critiche. UIL Scuola Rua e Flc CGIL hanno ribadito che l’impianto delle nuove Indicazioni è fragile, distante dalla realtà scolastica e costruito senza un adeguato confronto con il mondo della scuola. Entrambe le sigle hanno sottolineato l’urgenza di aprire un dibattito reale, che restituisca dignità e coerenza alla revisione del curricolo nazionale.

Implicazioni e prossimi passi

Il Consiglio di Stato ha dunque sospeso il parere in attesa di una rielaborazione complessiva del testo. Servono dati più solidi, un’analisi di impatto credibile, una copertura finanziaria verificabile e una revisione formale accurata.

Il Ministero dovrà decidere se e come recepire le osservazioni non solo del Consiglio di Stato, ma anche del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, che già in precedenza aveva segnalato criticità. Le nuove Indicazioni dovrebbero entrare in vigore gradualmente a partire dall’anno scolastico 2026/27, ma le tempistiche potrebbero subire slittamenti in base alle modifiche richieste.

In sintesi, il parere sospeso non rappresenta una bocciatura definitiva, ma pone l’accento sulla necessità di un testo più rigoroso e coerente. Per Valditara e il Ministero si apre ora una fase delicata: senza un’adeguata revisione, il rischio è che la riforma delle Indicazioni Nazionali non riesca a rispettare il calendario previsto, ritardando ulteriormente l’avvio di un percorso che avrebbe dovuto segnare un passo importante per la scuola italiana.

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