Il coraggio di educare: l’unica rivoluzione che può salvarci

In Italia basta sfogliare un giornale o scorrere la home di qualsiasi social network per imbattersi, ogni giorno, in notizie di violenza

23 ottobre 2025 19:04
Il coraggio di educare: l’unica rivoluzione che può salvarci -
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Il coraggio di educare: l’unica rivoluzione che può salvarci

In Italia, sfogliando un giornale o la pagina home di qualsiasi social, leggiamo continuamente fatti di cronaca nera che macchiano le vite di ognuno di noi.

Tra questi, gli atti di violenza nei confronti del genere femminile spiccano sopra a tutti gli altri. Prendendo uno dei dati a noi noti, vediamo che il 31,5% delle donne dai 16 ai 70 anni ha subito una qualche forma di violenza fisica o sessuale nel corso della propria vita.

Nonostante ciò, l’Italia rimane comunque indietro nell’ambito della divulgazione, strumento numero uno per contrastare l’aumento di questi crimini. L’esempio perfetto è infatti la mancanza di una educazione sessuo-affettiva nelle scuole.

Questa materia è facoltativa negli istituti superiori e vietata alla scuola dell’infanzia, elementari e medie, ed oltre ciò rimane anche un vero e proprio tabù, un argomento da evitare.

L’avversione verso l’educazione sessuale è una paura antica che porta con sé il timore di dover spiegare un argomento privato come quello sessuale a giovani studenti: una repulsione errata, visto che questa materia è molto di più.

L’educazione sessuale, o meglio sessuo-affettiva, non ha l’obiettivo di insegnare, ma quello di educare a prevenire.

Ogni bambino, ragazzo e adolescente dovrebbe ricevere questa educazione, che oltre ad impartire nozioni sull’intimità stessa comunica concetti più profondi.

Bisogna educare a rispettare i corpi, i sentimenti e le menti altrui, a capire i propri limiti e quelli degli altri, a capire quanto l’affetto sia lontano dall’ossessione e come un “no” non può essere mai contestato o infranto.

Bisogna impartire questi concetti ai più giovani come se si piantassero dei semi nel terreno, che prima o poi diventeranno alberi.

Ogni curiosità, ogni nozione, ogni aiuto dato ad un giovane costituisce la chiave per mettere al mondo un adulto consapevole, lontano dalla violenza e pronto a divulgare contro essa.

Ma finchè l’Italia continuerà a nascondere il bisogno di educare, non si potrà trovare un miglioramento.

Educare è l’unico modo per cambiare la società. L’educazione sessuale non è un discorso “di sesso”: è un questione di dignità, empatia, rispetto ed identità.
È una vera e propria lezione di libertà, e finchè non lo capiremo, continueremo a piangere le nostre vittime e a nasconderci, nella speranza che le cose possano cambiare.

Ma ogni cambiamento ha bisogno di un’inizio, e qui entriamo in gioco noi: anzichè fare “minuti di silenzio” per le vittime facciamo ore ed ore di rumore. Urliamo tutti insieme a favore di un mondo migliore, gridiamo il nostro bisogno di sicurezza ed educazione. Non nascondiamoci mai e facciamo sì che le cose possano cambiare.

I cambiamenti arrivano a piccoli passi, ma in questo caso, dobbiamo fare un terremoto per essere ascoltati.

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