In 18 mesi il nuovo testo unico della scuola. Parola d'ordine: semplificazione

Delega al Governo per riordinare le norme della scuola in 18 mesi, con testi unici per materia, meno adempimenti e governance più chiara

A cura di Redazione Redazione
05 novembre 2025 18:59
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Perché questa volta può funzionare

L’operazione interviene sulla causa della complessità, non solo sui sintomi: stratificazione normativa, incoerenze tra fonti e ipertrofia di adempimenti. Un testo unico ben costruito, con processi “service-oriented”, responsabilità tracciate e una partecipazione mirata dove aggiunge valore, può ridurre il contenzioso e restituire tempo alla didattica e alla gestione strategica delle scuole.

Pro e Contro

Pro. La delega punta all’unificazione e razionalizzazione delle norme primarie in uno o più testi unici, superando stratificazioni e migliorando la leggibilità del quadro regolativo. Mira a ridurre burocrazia e contenzioso aggiornando, accorpando o sopprimendo adempimenti e procedure ritenuti non più utili. Prevede la revisione della disciplina degli organi collegiali nel rispetto dell’autonomia scolastica, chiarendo competenze e responsabilità e rendendo più lineari i processi decisionali.​

Contro. Il riassetto della governance può spostare il baricentro operativo verso i dirigenti scolastici se si riducono passaggi deliberativi, con possibili effetti sulla partecipazione collegiale. L’attuazione è plurifase, con decreti entro 18 mesi e correttivi fino a 24 mesi dopo, seguiti dai regolamenti: i benefici potrebbero dispiegarsi lentamente e richiedere aggiustamenti organizzativi. Il riordino degli organi consultivi e dei poteri di vigilanza sul Servizio nazionale di valutazione impone coordinamento stringente per evitare sovrapposizioni nel periodo transitorio.

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