Intervista esclusiva al prof. Vincenzo Schettini (La fisica che ci piace): "La scuola va migliorata necessariamente dalla base"
[media id="1864"]Laureato in fisica e diplomato in violino. Insegna dal 2007, ma è presente anche sui palchi con il suo gruppo gospel. Due esperienze che sembravano così distanti. E invece si sono inc...


Laureato in fisica e diplomato in violino. Insegna dal 2007, ma è presente anche sui palchi con il suo gruppo gospel. Due esperienze che sembravano così distanti. E invece si sono incontrate. Insegnare significa comunicare. E il comunicatore deve sapere incantare, esattamente come un musicista. Nel 2014 ha capito che i social erano qualcosa di straordinario e nel 2015 ha aperto il canale YouTube La Fisica Che Ci Piace». Così, in diverse interviste, si è presentato il prof. Vincenzo Schettini, un’artista a tutto tondo, una persona poliedrica che ha saputo avvicinare le generazione dei padri e quella dei figli e ridurre le distanze tra insegnati e studenti. In che modo? Semplicemente interpretando al meglio il concetto “Insegnare significa comunicare”, affascinando giovani e meno giovani o semplicemente amanti della fisica.
Prof. Schettini vuole svelare alla nostra redazione qualche altro particolare della sua vita professionale?
“Da qualche anno affianco Antonella Del Rosso al Cern durante bellissime settimane di formazione dedicate agli insegnanti di materie scientifiche, che attraverso lezioni teoriche e visite ai siti sperimentali, imparano qualcosa in più sulla fisica moderna, quella delle particelle e delle altre energie, augurandoci magari che questi docenti possano portare questa esperienza in classe per cambiare il volto della didattica della fisica”.
La scuola è sempre alla ricerca del metodo perfetto per ridurre l’alto tasso di dispersione scolastica. La metodologia didattica da lei utilizzata, la Visual learning: imparare vedendo, come potrebbe migliorare questo dato negativo?
“Lo potrebbe migliorare notevolmente proprio perché, dal vedere qualcosa, si accende nella testa degli studenti una cosa che si chiama curiosità che è estremamente stimolante per l’apprendimento”.
Cosa servirebbe e come si potrebbe migliorare la scuola?
“La scuola va migliorata necessariamente dalla base. Sono i docenti che si devono far ispirare e devono personalizzare il loro metodo di insegnamento. Le riforme future non faranno altro che introdurre elementi poco pratici, ma per carità, staremo a vedere”.
Quanto incide nella sua professione, il successo che sta ottenendo?
“Incide parecchio, anche perché la mia professione l’ho portata fuori dalla scuola. Ora sto insegnando in giro, portando le leggi e le lezioni di fisica nei palazzetti, nei teatri e nelle piazze! Proprio per fare questo, ho scelto un contratto di part-time da ormai tre anni che mi permette questo tipo di mobilità e di indipendenza”.
Come si sente ad essere considerato il professore più amato dal web?
“Sono emozionatissimo, estremamente grato. Grato agli studenti per avermi dato questa fiducia; grato ai docenti che amano e condividono le mie lezioni; grato ai genitori che mi scrivono e mi ringraziano; grato alla gente comune che si sta appassionando alla fisica così tanto”.
Parliamo del suo libro, “La fisica che ci piace”, come e quando nasce l’idea?
“Nasce agli inizi del 2022, con l’obiettivo di portare la fisica esattamente come accade nei miei video ad un approccio basico, questa volta attraverso la carta, esprimendo insieme alle leggi della fisica stessa le emozioni che Vincenzo come persona prova, degli affetti che lo circondano”.

Le chiediamo di concludere con qualche piccolo consiglio a tutti i colleghi e una raccomandazione agli studenti che leggeranno quest’intervista esclusiva.
“Saluto tutti voi e vi ringrazio per questa opportunità. Ai docenti consiglio di spingere sulla propria personalità perché questa è la chiave della comunicazione. Agli studenti ricordo e consiglio di sacrificarsi per diventare persone migliori, perché lo studio è una cosa alimentata dalla curiosità ma va portato avanti con il sacrificio, credendo in se stessi”.