La CGIL va allo sciopero generale il 31 Ottobre, la CISL punta sul dialogo

La CGIL ha proclamato uno sciopero generale per il prossimo 31 ottobre 2024, coinvolgendo i settori della scuola, università, ricerca, accademie e conservatori. La decisione è stata presa dopo il fall...

A cura di Redazione
15 ottobre 2024 19:17
La CGIL va allo sciopero generale il 31 Ottobre, la CISL punta sul dialogo -
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La CGIL ha proclamato uno sciopero generale per il prossimo 31 ottobre 2024, coinvolgendo i settori della scuola, università, ricerca, accademie e conservatori. La decisione è stata presa dopo il fallimento del tentativo di conciliazione con il governo, durante un incontro svoltosi il 15 ottobre presso il Ministero del Lavoro. L’obiettivo principale della mobilitazione è ottenere risposte concrete su questioni cruciali come il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per il triennio 2022-2024, il contrasto alla perdita del potere d’acquisto dei salari a causa dell’inflazione, la stabilizzazione del precariato e il rafforzamento degli organici.

La CGIL denuncia l’assenza di soluzioni da parte del governo in merito a queste richieste, sottolineando che lo sciopero è l’unico strumento rimasto per far valere i diritti dei lavoratori. Il segretario generale della FLC CGIL ha dichiarato che, in assenza di progressi, il personale scolastico, universitario e della ricerca si troverà costretto a proseguire le proteste su scala nazionale.

La CISL sceglie il dialogo: “Fase cruciale di trattative”

Diversa è invece la posizione della CISL, che quasi sicuramente non parteciperà allo sciopero indetto dalla CGIL. Durante l’Assemblea Nazionale della CISL Scuola, tenutasi il 14 e 15 ottobre 2024 a Bari, la segretaria generale Ivana Barbacci ha sottolineato l’importanza di proseguire il confronto con il governo in vista della legge di bilancio. Secondo Barbacci, sebbene i ministri dell’istruzione incontrino spesso difficoltà a far accettare le loro proposte a Palazzo Chigi, il dialogo rimane la via maestra per ottenere risultati concreti. La CISL ritiene che, al momento, sia più importante concentrarsi sulle trattative in corso, puntando su una revisione dei criteri di valorizzazione dei docenti e sull’incremento del Fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (FMOF).

Barbacci ha anche espresso scetticismo riguardo all’efficacia dello strumento dello sciopero in questa fase. Ha ribadito l’impegno della CISL per una stabilizzazione del lavoro e una continuità didattica, criticando la logica dei vincoli sulla mobilità del personale, che ha finora solo aggravato la situazione senza risolvere i problemi.

Partecipazione agli Scioperi Precedenti: Un Confronto Importante

Il nuovo sciopero generale indetto dalla CGIL giunge dopo una mobilitazione simile, avvenuta nel dicembre 2021, quando la CGIL e la UIL proclamarono uno sciopero congiunto contro la legge di bilancio del governo Draghi. Anche in quel caso, la CISL non aderì, scegliendo di proseguire le trattative. Tuttavia, i risultati di partecipazione allo sciopero, specialmente nel settore della scuola, furono deludenti. Secondo i dati ufficiali, solo una minima parte del personale scolastico aderì alla protesta, con tassi di partecipazione che si aggirarono intorno al 5% o addirittura meno in alcune aree del Paese.

L’esiguo numero di adesioni allo sciopero del 2021 rappresenta un elemento di riflessione per le sigle sindacali. La scarsa partecipazione evidenziò una difficoltà nel mobilitare il personale scolastico su larga scala, specialmente in un contesto in cui altri settori critici come i trasporti avevano registrato una maggiore adesione.

Le Prospettive dello Sciopero del 31 Ottobre

La mobilitazione del 31 ottobre 2024 si presenta come una sfida significativa per la CGIL, che punta a invertire la tendenza registrata negli scioperi precedenti, cercando di raccogliere un maggior numero di adesioni nel settore scolastico e oltre. Tuttavia, il contesto di confronto con il governo, insieme alla posizione dialogante della CISL, suggerisce che il successo dello sciopero dipenderà anche dalla capacità delle forze sindacali di coinvolgere i lavoratori e di ottenere risposte concrete alle loro istanze.

In questa fase delicata, la CGIL sembra determinata a far sentire la propria voce attraverso lo sciopero, mentre la CISL punta a un approccio negoziale, cercando di sfruttare le trattative sulla legge di bilancio per raggiungere risultati significativi senza interrompere i servizi.

Il rischio è che una trattativa che comincia con un flop della piazza spunti irrimediabilmente le armi alle parti sociali.

 

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