Le famiglie chiedono di poter esercitare il loro diritto

Sono ormai decenni che le famiglie vengono discriminate malgrado il varo delle Legge Berlinguer del 2000 e sono decenni che le famiglie italiane meno abbienti non hanno i mezzi per accedere alla scuola paritaria, se lo desiderano

A cura di Redazione Redazione
12 settembre 2025 12:55
Le famiglie chiedono di poter esercitare il loro diritto  - la voce della scuola
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Milano, 12 settembre 2025. NOI, associazioni da sempre impegnate nel difendere e nel promuovere i diritti delle famiglie e, in particolare, il loro primato nell’educazione, abbiamo preso atto con soddisfazione che il mondo politico ha colto positivamente il nostro richiamo ad attivare concrete iniziative politiche che permettano alle famiglie di esercitare il diritto costituzionale alla libertà di scelta educativa, previsto in modo esplicito dall’articolo 30 della nostra Costituzione e da tutte, nessuna esclusa, le dichiarazioni internazionali che proclamano i diritti dell’uomo. Gli interventi anche recentemente tenuti sia dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, sia dal Ministro Giuseppe Valditara, aumentano le nostre attese verso una concreta iniziativa politica in occasione della stesura della Legge di bilancio 2026. Infatti, tali autorevoli interventi riconoscono inequivocabilmente che la scelta educativa spetta alle famiglie, che, pertanto, vanno sostenute nel compiere questo loro compito fondamentale.

Sono ormai decenni che le famiglie vengono discriminate malgrado il varo delle Legge Berlinguer del 2000 e sono decenni che le famiglie italiane meno abbienti non hanno i mezzi per accedere alla scuola paritaria, se lo desiderano. Ribadiamo che per noi lo strumento più per rimuovere gli ostacoli di natura economica che impediscono alle famiglie di esercitare il loro diritto, ai sensi degli Artt. 2,3 e 31 della Costituzione, sia il buono scuola “nazionale”, un intervento che comporta costi compatibili con l’attuale situazione economica. Non si tratta di una richiesta “assistenziale”, la nostra domanda si appella alla possibilità di poter esercitare i diritti sanciti dalla Costituzione. Pertanto, una ulteriore mancata concreta azione politica sarebbe una palese violazione del dettato costituzionale. Proprio sulla base dei diritti riconosciuti dalla Costituzione, nel nostro Paese vengono giustamente tutelati, anche economicamente con ingenti investimenti, molti diritti dei cittadini: da quello della cura (art. 32) a quello del lavoro (artt. 4 e 35), da quello all’espressione libera del pensiero con il sostegno alla stampa (art. 21) a quello degli inabili al lavoro (art.38). Per questo non possiamo accettare che solo il diritto fondamentale dei genitori a scegliere liberamente e secondo tutti i fattori dell’umano la scuola per i propri figli, continui a rimanere senza tutela, anzi sia nei fatti negato, a differenza di quanto avviene negli altri Paesi europei. Confidiamo che nella prossima legge di Bilancio questa ingiustizia venga finalmente sanata.

Giuseppe Richiedei

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