Legge di Bilancio 2025: tagli agli organici della scuola a partire dal 2025/2026
La Legge di Bilancio 2025, attualmente in discussione al Parlamento, introduce misure rilevanti per il settore scolastico, prevedendo significative riduzioni di personale sia per i docenti che per il...

La Legge di Bilancio 2025, attualmente in discussione al Parlamento, introduce misure rilevanti per il settore scolastico, prevedendo significative riduzioni di personale sia per i docenti che per il personale ATA (Amministrativo, Tecnico e Ausiliario). Secondo la bozza del testo, tali riduzioni entreranno in vigore a partire dall’anno scolastico 2025/2026, suscitando già numerose critiche e preoccupazioni da parte di diversi esponenti politici e sindacali.
Riduzione dell’organico dei docenti
A decorrere dall’anno scolastico 2025/2026, la dotazione organica complessiva sarà ridotta di 5.660 unità per il personale docente. Questo taglio è specificato nella bozza della Legge di Bilancio, che prevede la riduzione dell’organico dell’autonomia, un ambito già normato dalla legge 13 luglio 2015, n. 107, e dal decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59. Il testo recita: “A decorrere dall’anno scolastico 2025/2026 la dotazione organica complessiva di cui all’articolo 1, commi 64 e 65, della legge 13 luglio 2015, n. 107, è ridotta di 5.660 posti dell’organico dell’autonomia”.
Questa misura comporterà una revisione della consistenza dell’organico a livello nazionale, con l’obiettivo di ridurre le spese complessive del sistema scolastico. Tuttavia, la misura è stata accolta con preoccupazione da parte dei rappresentanti del settore, che temono un impatto negativo sulla qualità dell’offerta formativa.
Tagli al personale ATA
Oltre ai tagli per il personale docente, la bozza della Legge di Bilancio prevede anche una riduzione di 2.174 posti per il personale ATA. La disposizione sarà attuata attraverso un decreto del Ministro dell’Istruzione e del Merito, in collaborazione con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, e dovrà essere approvata entro il 15 febbraio 2025. La bozza riporta: “Ai sensi dell’articolo 10, comma 3-quinquies, del decreto-legge 31 maggio 2024, n. 71, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 2024, n. 106, con decreto del Ministro dell’istruzione e del merito, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze […] si procede alla revisione dei criteri e dei parametri previsti per la definizione delle dotazioni organiche del personale amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola”.
Questa riduzione, che entrerà in vigore dal prossimo anno scolastico, suscita dubbi, soprattutto in un contesto in cui si stanno ancora applicando le disposizioni del CCNL 2019-21, che introduce nuove figure professionali come l’operatore scolastico. Gli osservatori si interrogano sul motivo di un taglio anziché di un adeguamento positivo degli organici, dato che la riforma precedente sembrava puntare a una maggiore presenza di personale nelle scuole.
Critiche e controversie
La proposta di riduzione ha generato diverse reazioni. Manzi, responsabile scuola del Partito Democratico, ha definito le misure come “solo tagli lineari scritti nero su bianco”, esprimendo il timore che si tratti di interventi standardizzati, senza una valutazione delle effettive necessità delle scuole. A rendere la situazione ancora più controversa, si aggiunge la riduzione già attuata di 963 unità del personale ATA, destinato a posizioni di comando presso l’Amministrazione periferica del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Questa misura ha ulteriormente ridotto la disponibilità di personale nelle scuole, lasciando molti a chiedersi perché non si opti per un reintegro anziché per ulteriori tagli.
Iter e tempistiche per l’approvazione
Il testo della Legge di Bilancio è attualmente una bozza e sarà soggetto a modifiche durante l’iter parlamentare. L’approvazione definitiva è prevista entro Natale, con la successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale entro la fine dell’anno, così che le disposizioni possano entrare in vigore in tempo per l’anno scolastico 2025/2026. La possibilità di rimodulare i tagli al personale docente, prevista nella bozza, sarà condizionata dall’emissione di un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, da adottare entro il 31 marzo 2025, ma solo a condizione di mantenere l’invarianza finanziaria.
In questo contesto, resta ancora incerto se e come il Parlamento deciderà di modificare le misure proposte, in particolare in risposta alle critiche delle organizzazioni sindacali e degli esponenti politici che chiedono maggiore attenzione alle esigenze del sistema scolastico. Tuttavia, fino all’approvazione definitiva, le modifiche restano ipotetiche, lasciando il settore scolastico in attesa di risposte concrete.