Manzi (PD): Depositata interrogazione al Ministro Valditara sull’annullamento del concorso per la scuola primaria nelle Marche

Quanto accaduto nelle Marche con l’annullamento del concorso per la scuola primaria è un fatto grave che rischia di avere ricadute pesantissime sul sistema scolastico regionale, sui docenti coinvolti e, soprattutto, sulla continuità didattica degli alunni

A cura di Redazione
31 luglio 2025 12:27
Manzi (PD): Depositata interrogazione al Ministro Valditara sull’annullamento del concorso per la scuola primaria nelle Marche -
Condividi


“Quanto accaduto nelle Marche con l’annullamento del concorso per la scuola primaria è un fatto grave che rischia di avere ricadute pesantissime sul sistema scolastico regionale, sui docenti coinvolti e, soprattutto, sulla continuità didattica degli alunni”. Così lrene Manzi, deputata marchigiana del Pd, annuncia il deposito di una interrogazione al Ministro Valditara, in merito al decreto n. 202507251514 con cui l’Ufficio Scolastico Regionale per le Marche ha disposto l’annullamento delle nomine per numerose classi di concorso del concorso ordinario per l’infanzia e la primaria.

“Secondo quanto emerso, spiega Manzi, la commissione giudicatrice avrebbe utilizzato in modo improprio le griglie di valutazione. Un errore che rischia ora di far ripetere le prove orali già sostenute da centinaia di candidati, che nel frattempo avevano superato le selezioni”.

Nell’interrogazione si chiede al Ministro quali urgenti iniziative intenda assumere per far fronte alla situazione e quali misure intenda adottare per garantire l’avvio regolare dell’anno scolastico nelle Marche, in modo da non lasciare scoperti circa 200 posti e non compromettere ulteriormente la qualità dell’offerta educativa.

“Una situazione che non può essere scaricata sulle spalle dei docenti e degli studenti. È dovere del Ministero fare chiarezza e garantire soluzioni rapide, eque e trasparenti”.


Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2026 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027

Proposta di finanziamento alle famiglie e alla scuola paritaria. Da diversi anni la scuola paritaria - componente costitutiva del sistema nazionale di istruzione - sta soffrendo situazioni di difficoltà gestionali a causa di circostanze particolari quali ridotto volontariato religioso nelle scuole confessionali, incremento dei costi per forte incremento inflattivo post pandemia, ridotte possibilità economiche delle famiglie, in particolare del ceto medio, da sempre il maggior fruitore dei servizi della scuola paritaria. A questi fattori si aggiungono: costante riduzione dell’attenzione politica verso scuola paritaria, nonostante l’importante servizio pubblico che svolge, che ha determinato il mancato compimento della legge di parità e il suo graduale insabbiamento; promesse di aiuti finanziari alle famiglie mai mantenute; il mancato adeguamento dei contributi ordinari alle scuole per conservare il loro potere di acquisto.

L’evento organizzato da numerose associazioni il 24 marzo 2025 in Regione Lombardia, “25 anni di legge di parità e dote scuola: dare compimento alla libertà educativa”, ha messo in evidenza una dimenticanza più grave ossia che il diritto ad esistere della scuola paritaria (artt. 33 e 34) e il diritto alla libera scelta educativa dei genitori (artt. 3, 30 e 31) sono diritti previsti dalla nostra Costituzione. Il mancato sostegno da parte politica è perciò in contrasto con la Costituzione ed impedisce ai cittadini di poter esercitare i diritti da Essa sanciti. Questa evidenza sostanzia in modo oggettivo le richieste di interventi finanziari da parte delle scuole paritarie e degli studenti che le frequentano e delle loro famiglie ponendole non più quali richieste di aiuto meramente assistenziale, ma quali provvedimenti indispensabili per poter esercitare i loro diritti, come sancito con forza e chiarezza proprio dal menzionato articolo:

3. In sintonia e condivisione, in appoggio alle richieste predisposte a livello nazionale si richiede che nella prossima Legge di Bilancio 2026 sia necessario inserire tre interventi fondamentali per eliminare le discriminazioni economiche verso le famiglie e riportare il settore paritario verso una normalità di gestione nel rispetto della Costituzione, ricordando che ad oggi gli studenti frequentanti, ed usufruenti un servizio pubblico (circa 750.000 alunni) rappresentano ancora il 10% della popolazione scolastica, e precisamente:

1. L’avvio di una politica che punti a “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale”

affinché i cittadini possano esercitare il diritto costituzionale alla libera scelta educativa

come previsto dall’artt. 3 e 31 della Costituzione. Lo strumento utilizzabile e che si

propone è il Buono scuola nazionale, prendendo da esempio un sistema consolidato

in funzione da più di vent’anni in Regione Lombardia con la dizione ‘Dote Buono Scuola’.


Un intervento circoscritto alle famiglie che hanno figli che frequentano la scuola

paritaria richiede un avvio con risorse limitate, ma efficaci, e garantisce aiuto a tutte le

famiglie, specialmente quelle con difficoltà economiche essendo agganciato all’ISEE

erogando contributi inversamente proporzionali al suo valore.

2. L’incremento del contributo ordinario (stanziato e distribuito regolarmente da

sempre, anche negli ultimi anni). Rappresenta la normale modalità storica di

finanziamento utilizzata dalla legge 62/2000 contestata per anni per l’errata

1interpretazione dell’articolo 33 della frase “senza oneri per lo Stato”, ormai superato alla

luce delle evoluzioni normative e giurisprudenziali e da sentenze della Corte

costituzionale, tra cui la n. 42 del 2003. La rivalutazione del contributo ordinario

sarebbe un intervento di equità considerato che l’importo era di 500 milioni nel 2005,

lo stesso della legge di bilancio 2025 con una erosione del 50% del potere di

acquisto, a causa dell’inflazione.

3. L’adeguamento del contributo per il sostegno degli studenti con disabilità che

frequentano la scuola paritaria. Oltre alla richiesta di stabilizzazione di quanto fino

ad oggi stanziato dallo Stato, considerando che siamo ancora lontani dall’obiettivo

che tali alunni possano avere il sostegno gratuito come accade nella scuola statale, si

chiede un ulteriore incremento del contributo statale che riduca la discriminazione oggi

in essere.

Oggi le attese di genitori, di studenti e delle scuole paritarie, giunti alla consapevolezza di

essere portatori di diritti costituzionali che vogliono poter esercitare, sono alte.

Ai fini del suddetto concreto segnale di attenzione e di positivo intervento ai fini ai fini di avviare

la concreta possibilità di esercizio dei diritti sanciti dalla nostra Costituzione per genitori e

scuole, si ritiene che le proposte non debbano essere valutate una alternativa all’altra, ma

considerate un unico “pacchetto” con un significativo incremento delle risorse finanziarie

messe a disposizione rispetto agli scorsi anni.

Si ritiene inoltre, ai fini della stabilizzazione, che l’intervento nella prossima legge di Bilancio

non debba essere considerato “annuale”, ma debba prevedere un consolidamento a

partire dall’anno 2026.

La proposta è stata redatta e condivisa dalle Associazioni firmatarie in prosecuzione e con

riferimento ai valori espressi nel documento sul “RILANCIO DEL DIRITTO CIVILE ALLA LIBERTA’

DI SCELTA EDUCATIVA” presentato nell’evento del 24 marzo 2025, ed esprime argomentazioni

che possono essere arricchite con approfondimenti e calcoli che dimostrano i dati indicati, che

potranno essere messi a disposizione. (redatto 28 luglio 205).



Segui La Voce della Scuola