Novità GPS 2026–2028: sanzioni più severe per rinuncia e abbandono del servizio

Il rinnovo delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) per il triennio 2026–2028

A cura di Redazione Redazione
13 dicembre 2025 11:15
Novità GPS 2026–2028: sanzioni più severe per rinuncia e abbandono del servizio -
Condividi

Il rinnovo delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) per il triennio 2026–2028 si profila come uno dei più rilevanti degli ultimi anni, non solo per l’anticipo delle tempistiche, ma soprattutto per il rafforzamento del sistema sanzionatorio collegato alla rinuncia e all’abbandono degli incarichi. Si tratta di un intervento che il Ministero dell’Istruzione e del Merito starebbe valutando con l’obiettivo dichiarato di garantire maggiore stabilità del sistema delle supplenze e continuità didattica agli studenti.

Anticipo dell’aggiornamento: una scelta organizzativa

Una delle prime novità attese riguarda il calendario delle operazioni. L’apertura delle domande per l’aggiornamento delle GPS 2026–2028 potrebbe avvenire già nel mese di febbraio, superando la consueta finestra primaverile o tardo-primaverile degli anni precedenti.

La scelta risponde a esigenze organizzative ben note agli addetti ai lavori. Negli ultimi cicli di aggiornamento, infatti, gli Uffici scolastici provinciali (USP) hanno operato spesso in condizioni di emergenza, con tempistiche ridotte che hanno favorito:

  • errori materiali;

  • pubblicazioni tardive;

  • frequenti rettifiche e ripubblicazioni delle graduatorie;

  • contenzioso amministrativo.

L’anticipo consentirebbe invece controlli più puntuali sui titoli dichiarati, una gestione più ordinata delle istanze e la pubblicazione delle GPS entro l’inizio dell’estate, rendendo più fluide le procedure di conferimento degli incarichi annuali e fino al termine delle attività didattiche.

Il nodo critico delle rinunce e degli abbandoni

Il tema centrale del prossimo rinnovo, tuttavia, è rappresentato dall’inasprimento delle sanzioni per i docenti che:

  • rinunciano a una proposta di nomina dopo essere stati individuati;

  • abbandonano il servizio una volta accettato l’incarico.

Negli ultimi anni, il fenomeno delle rinunce tardive e degli abbandoni ha assunto dimensioni significative, soprattutto nelle prime fasi dell’anno scolastico. Le cause sono molteplici: convocazioni multiple, scelte affrettate sulle preferenze, difficoltà logistiche, sovrapposizione con altre opportunità lavorative. Tuttavia, l’effetto sul sistema scolastico è evidente: classi scoperte, avvicendamenti continui e discontinuità didattica.

Verso un regime sanzionatorio più rigido

Le nuove disposizioni, che dovranno essere formalizzate con apposito decreto ministeriale, mirano a rafforzare il principio di responsabilità nella scelta delle preferenze. Le conseguenze per chi rinuncia o abbandona potrebbero includere:

  • esclusione dalle successive convocazioni per la stessa classe di concorso e tipologia di posto;

  • penalizzazioni sulle graduatorie per l’anno scolastico di riferimento;

  • limitazioni nelle future assegnazioni, anche su posti di diversa durata;

  • perdita di opportunità di incarichi annuali o fino al 30 giugno.

L’impostazione sembra orientata a ridurre al minimo comportamenti opportunistici, riaffermando che l’inserimento in GPS e la partecipazione alle procedure informatizzate costituiscono una manifestazione di disponibilità effettiva al servizio.

Impatto sulle 150 preferenze

Un ruolo centrale continueranno ad avere le 150 preferenze esprimibili nella domanda. Con il nuovo impianto sanzionatorio, la loro compilazione assumerà un valore ancora più strategico. L’indicazione non ponderata di scuole, comuni o distretti potrebbe infatti tradursi in un incarico difficilmente sostenibile e, di conseguenza, in una rinuncia con effetti penalizzanti.

In questo quadro, il Ministero sembra voler rafforzare il principio secondo cui la libertà di scelta delle preferenze deve essere accompagnata da una valutazione realistica delle condizioni di lavoro.

Come evitare le sanzioni: indicazioni operative

Alla luce delle novità attese, per i docenti inseriti o che intendono inserirsi nelle GPS 2026–2028 sarà essenziale adottare un approccio consapevole e prudente. In particolare, sarà opportuno:

  • indicare esclusivamente sedi realmente raggiungibili, valutando tempi di percorrenza, costi e compatibilità con la vita personale;

  • selezionare con attenzione le 150 preferenze, evitando inserimenti “difensivi” o meramente esplorativi;

  • conoscere in anticipo le regole su rinuncia e abbandono, distinguendo i casi ammessi da quelli sanzionabili;

  • pianificare la scelta della provincia in base a esigenze professionali, familiari e logistiche, e non solo alle probabilità di nomina.

Un cambio di paradigma

Le novità sulle GPS 2026–2028 sembrano delineare un cambio di paradigma: meno spazio all’improvvisazione e maggiore responsabilizzazione dei docenti, in un sistema che punta a ridurre le criticità croniche delle supplenze. Se da un lato l’inasprimento delle sanzioni può apparire penalizzante, dall’altro esso risponde all’esigenza di garantire stabilità alle scuole e continuità agli studenti, obiettivi centrali del servizio pubblico di istruzione.

In attesa dei provvedimenti ufficiali, una cosa appare certa: il prossimo aggiornamento delle GPS richiederà scelte più consapevoli, informate e strategiche rispetto al passato.

Segui Voce della Scuola