Pecari in rivolta. Il Comitato “Scuola Lavoro e Libertà”: stop al nuovo concorso PNRR

Il corteo del 12 ottobre 2024 ha rappresentato una tappa significativa nella protesta del mondo della scuola, con docenti e personale scolastico riuniti a Roma per esprimere il loro dissenso verso le...

A cura di Redazione
17 ottobre 2024 07:43
Pecari in rivolta. Il Comitato “Scuola Lavoro e Libertà”: stop al nuovo concorso PNRR -
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Il corteo del 12 ottobre 2024 ha rappresentato una tappa significativa nella protesta del mondo della scuola, con docenti e personale scolastico riuniti a Roma per esprimere il loro dissenso verso le politiche di reclutamento e la gestione del precariato. Alla guida della protesta si è posto il comitato “Scuola Lavoro e Libertà”, che ha criticato con forza il sistema introdotto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), definendolo inadeguato e dannoso per il futuro degli insegnanti.

La posizione del comitato “Scuola Lavoro e Libertà”

Il comitato ha dichiarato apertamente il suo rifiuto verso l’ennesimo concorso previsto dal PNRR. “Non possiamo accettare un sistema che continua a mercificare l’istruzione e a trattare i docenti come stagionali”, afferma un portavoce del comitato. La loro proposta prevede un doppio canale di reclutamento: il 50% dei posti riservati alle graduatorie e il 50% ai concorsi già svolti. Il comitato sostiene che l’adozione di questo modello permetterebbe di stabilizzare i precari e rispondere alla sentenza della Commissione Europea, che ha deferito l’Italia alla Corte di Giustizia per l’abuso reiterato dei contratti a termine.

CGIL Scuola: stabilità immediata per i precari

La CGIL Scuola, da parte sua, sostiene la necessità di una stabilizzazione immediata dei precari, mettendo al centro l’esperienza e il servizio accumulato nel tempo. La CGIL ha infatti espresso la sua contrarietà verso la ripetizione dei concorsi per docenti che già lavorano da anni, sostenendo che questa pratica non fa altro che prolungare l’incertezza e causare malcontento tra i docenti. “È inaccettabile che insegnanti con decenni di servizio siano messi allo stesso livello di chi si affaccia per la prima volta alla professione,” ha dichiarato un rappresentante sindacale.

CISL Scuola: una mediazione più prudente

Diversa, seppur critica, la posizione di CISL Scuola, che ha espresso preoccupazione per l’attuale situazione ma invita ad un approccio più moderato. CISL non respinge del tutto la necessità di concorsi, ma chiede che siano equilibrati con misure che valorizzino i docenti già in servizio. “Il sistema attuale crea frammentazione e instabilità, ma non possiamo permetterci un blocco totale dei concorsi, che potrebbe rallentare l’assunzione di nuovi insegnanti,” ha affermato un portavoce del sindacato. Tuttavia, CISL è d’accordo sul fatto che occorre un reclutamento che premi l’esperienza e garantisca una maggiore stabilità.

UIL Scuola: il doppio canale come unica soluzione

UIL Scuola, invece, sostiene fermamente la proposta del doppio canale di reclutamento, ritenendola l’unica via per uscire dalla crisi del precariato. UIL accusa il governo di non aver ascoltato le esigenze degli insegnanti e di aver imposto un sistema che danneggia i più meritevoli. “Siamo di fronte a una situazione paradossale in cui i docenti che hanno già superato concorsi devono sottoporsi a nuove procedure, mentre il precariato dilaga. Serve un sistema che dia valore al servizio prestato e metta fine alla reiterazione dei contratti a termine,” ha dichiarato un esponente del sindacato.

Il Ministro dell’Istruzione: “Cambiare il PNRR è rischioso”

In risposta alle critiche, il Ministro dell’Istruzione ha ribadito la difficoltà di modificare il programma del PNRR, affermando che eventuali cambiamenti potrebbero esporre l’Italia a pesanti penalizzazioni economiche da parte dell’Unione Europea. “Non possiamo permetterci di stravolgere un piano che l’Europa ha già approvato e finanziato. Chiediamo flessibilità, ma dobbiamo rispettare gli impegni presi, altrimenti rischiamo di perdere fondi essenziali per il nostro sistema educativo,” ha dichiarato il Ministro. La sua preoccupazione principale è che una revisione del PNRR possa compromettere il flusso dei finanziamenti necessari per la modernizzazione della scuola italiana.

Una situazione ancora incerta

Mentre il dibattito prosegue, le divergenze tra le diverse sigle sindacali e il governo rimangono evidenti. Il comitato “Scuola Lavoro e Libertà” chiede un cambio di rotta immediato, con l’adozione di un doppio canale di reclutamento, mentre CISL, pur condividendo la necessità di stabilizzare i precari, invita a un approccio più graduale. UIL e CGIL, invece, si allineano su una linea più dura, chiedendo una soluzione definitiva che metta fine al precariato e dia valore ai docenti che hanno già dimostrato di essere all’altezza del compito.

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