Per una scuola equa: il valore degli ITP specializzati sul sostegno non si misura con una laurea!
Il Movimento ITP Specializzati sul Sostegno Didattico ha infatti denunciato una grave discriminazione che, a loro dire, penalizza centinaia di docenti a causa del loro titolo di studio di accesso


L’Ordinanza Ministeriale n. 88 del 16 maggio 2024, che disciplina l'aggiornamento delle graduatorie provinciali per le supplenze (GPS), sta scatenando forti proteste tra gli Insegnanti Tecnico-Pratici (ITP) specializzati sul sostegno. Il Movimento ITP Specializzati sul Sostegno Didattico ha infatti denunciato una grave discriminazione che, a loro dire, penalizza centinaia di docenti a causa del loro titolo di studio di accesso.
Il punto centrale della questione non riguarda l'accesso alle graduatorie, ma la valutazione del punteggio all'interno della prima fascia delle GPS, in particolare per la graduatoria di sostegno (ADSS). Gli ITP sostengono che, pur avendo conseguito lo stesso titolo universitario di specializzazione abilitante dei colleghi laureati, si vedono attribuire un punteggio inferiore. La disparità deriverebbe dal fatto che ai docenti laureati vengono riconosciuti punteggi aggiuntivi per i nuovi percorsi abilitanti (come quelli da 30, 36 e 60 CFU) o per il superamento di concorsi, punteggi che agli ITP, pur avendo affrontato percorsi analoghi, non vengono attribuiti.
L'ingiustizia, secondo il Movimento, risiede proprio nel fatto che la graduatoria ADSS è specifica per il sostegno, e in essa tutti i docenti, indipendentemente dal loro titolo di studio iniziale (diploma o laurea), hanno ottenuto la medesima specializzazione. Si tratta di un percorso formativo identico in termini di modalità, contenuti, crediti, tirocini e costi.
La differenziazione del punteggio sulla base del titolo d'accesso originario è considerata "una scelta ingiusta, priva di fondamento normativo e lesiva dei principi costituzionali di uguaglianza e imparzialità". Il Movimento ITP lancia un appello ai sindacati affinché prendano una posizione chiara, chiedendo una revisione urgente dell'OM 88/2024 per garantire la parità di dignità e riconoscimento professionale per tutti i docenti specializzati.
Il rischio, come sottolineato anche in diverse analisi sindacali, è che questa disparità istituzionalizzi una penalizzazione che potrebbe avere conseguenze negative sulla motivazione dei docenti e, di riflesso, sulla qualità del servizio offerto agli alunni più fragili.
Ci chiediamo: come è possibile che un'ordinanza ministeriale ignori così platealmente la realtà dei fatti? Il Ministro dell'Istruzione e del Merito e i sindacati che dovrebbero tutelarci non possono più nascondersi dietro la burocrazia. Questa non è una questione di cavilli, ma di equità e dignità professionale. La scuola italiana merita di meglio, e i docenti ITP specializzati sul sostegno meritano il rispetto che si sono guadagnati sul campo. È ora di agire, non di restare in silenzio!