Postura: perché non esiste quella “perfetta” ma solo la tua Postura di Riferimento

Quando pensiamo alla postura, immaginiamo un modello ideale: schiena dritta, spalle aperte, testa perfettamente allineata.

02 agosto 2025 15:51
Postura: perché non esiste quella “perfetta”  ma solo la tua Postura di Riferimento -
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Quando pensiamo alla postura, immaginiamo un modello ideale: schiena dritta, spalle aperte, testa perfettamente allineata.

In realtà, la scienza conferma che non esiste una postura perfetta universale, ma solo una postura di riferimento, cioè l’equilibrio personale e dinamico che ogni corpo trova per funzionare al meglio in quel preciso momento della vita (Hodges & Smeets, 2015).

Postura di riferimento

La postura non è una posizione statica ma una strategia in continuo adattamento. È il risultato

della capacità del corpo di rispondere a stimoli interni (muscoli, articolazioni, sistema nervoso) ed esterni (ambiente, abitudini, emozioni).

Come spiegano Hodges e Smeets (2015), la postura va intesa come una risposta dinamica che deve garantire equilibrio e movimento più che una posizione “fissa” da mantenere.

Molte ore al computer, lavori fisicamente impegnativi o movimenti ripetitivi portano a schemi motori che il corpo memorizza. Perfino lo stato emotivo incide: stress e ansia modificano il tono muscolare e possono portarci, senza accorgercene, a chiuderci o irrigidirci.

L’età è un altro fattore importante. Durante l’infanzia e l’adolescenza la postura è molto plastica e sensibile a sport e abitudini; nell’età adulta si stabilizza, mentre con l’invecchiamento entrano in gioco rigidità e perdita di forza.

La postura ha una base strutturale legata al DNA: la forma del bacino, la curvatura della colonna, la lunghezza degli arti sono ereditarie. Ferrario et al. (2006) hanno dimostrato che molte variabili posturali hanno una componente genetica significativa.

Quello che facciamo quotidianamente, l’ambiente in cui viviamo, lo sport che pratichiamo e tutti gli stress esterni alterano la nostra postura di riferimento.

Fattori che influenzano e modificano la postura

• Struttura muscolo-scheletrica: forza, flessibilità e allineamento articolare.

• Sistema nervoso centrale: integra continuamente segnali per l’equilibrio.

• Vista, piedi e orecchio interno: pilastri del controllo posturale.

• Stile di vita: sedentarietà o lavori ripetitivi modificano gli schemi motori.

• Aspetti emotivi: stress e ansia alterano la tensione muscolare (Lindsay et al., 2016).

• Età, crescita e gravidanza: modificano la distribuzione dei carichi e le curve vertebrali.

• Sport e attività fisica: possono migliorare la postura ma anche creare adattamenti specifici.

Per quanto lo sport abbiamo notevoli benefici, non tutte le discipline migliorano la postura in automatico.

Alcune attività, se svolte senza un’adeguata preparazione o senza bilanciare i carichi, possono creare adattamenti posturali sbilanciati.

• Sport asimmetrici: discipline come tennis, padel, baseball o golf sollecitano in modo diverso i due lati del corpo, creando rotazioni e inclinazioni che, se non compensate, possono portare a squilibri.

• Allenamenti intensi: sovraccaricare sempre gli stessi gruppi muscolari (ad esempio in palestra senza una scheda equilibrata) può irrigidire le catene muscolari e alterare la postura naturale.

• Gesti ripetuti: movimenti costanti e unilaterali (nuoto a stile libero sempre dallo stesso lato, calcio con una sola gamba) possono accentuare compensi e deviazioni.

Come migliorare la Postura.

Non esiste una disciplina migliore per eccellenza ma se parliamo di ginnastica posturale, dovrebbe lavorare in maniera personalizzata su ognuno di noi per migliorare i nostri deficit e le nostre alterazioni posturali, evitando tutte quelle posture che possono provocare dolore.

Lavorare su equilibrio, mobilità e consapevolezza corporea.

Rinforzare i muscoli stabilizzatori, migliorare la mobilità delle articolazioni e rieducare i gesti quotidiani.

• Benefici: riduzione di tensioni muscolari, miglioramento dell’allineamento,

prevenzione del dolore lombare e cervicale.

• Evidenze scientifiche: Baldon et al. (2014) hanno dimostrato che programmi di esercizi posturali riducono il dolore lombare cronico e migliorano la funzionalità.

Anche l’Osteopatia lavora sull’armonia dell’intero corpo, migliorando la mobilità delle articolazioni e l’integrazione tra sistemi (visivo, vestibolare, propriocettivo).

Benefici: ottimizzazione della postura di riferimento, prevenzione di compensi dolorosi.

Evidenze scientifiche:

◦ Cerritelli et al. (2017) hanno osservato che i trattamenti osteopatici migliorano la funzionalità posturale nei pazienti con lombalgia cronica.

◦ D’Alessandro et al. (2019) hanno dimostrato, tramite pedana stabilometrica, che l’osteopatia migliora il controllo dell’equilibrio.

• Tozzi (2015) ha analizzato come l’OMT agisce sui sistemi di controllo

posturale, sottolineando il ruolo sull’integrazione neuromuscolare.

Conclusione

La postura è unica, personale e dinamica: più che inseguire un modello perfetto, dobbiamo conoscere e mantenere la nostra postura di riferimento.

Movimento, ginnastica posturale e, quando necessario, l’intervento di professionisti come osteopati sono strumenti essenziali per prevenire dolori e vivere in armonia con il nostro corpo.

📚 Bibliografia (APA)

• Baldon, R. de M., et al. (2014). Effects of postural exercise programs on chronic low back pain: A systematic review. Physical Therapy in Sport, 15(4), 293–301.

• Cerritelli, F., et al. (2017). Osteopathic treatment in patients with chronic low backpain: a randomized controlled trial. BMC Musculoskeletal Disorders, 18, 253.

• D’Alessandro, G., et al. (2019). Effect of osteopathic manipulative treatment on postural balance: a randomized controlled trial. Complementary Therapies in Medicine, 42, 381–386.

• Ferrario, V. F., et al. (2006). Genetic components in body posture. European Journal of Orthodontics, 28(3), 244–251.

• Hodges, P. W., & Smeets, R. J. (2015). Interaction between pain, movement, and posture. The Lancet, 386(9991), 1622–1631.

• Lindsay, R., et al. (2016). The influence of emotional stress on postural control. Gait & Posture, 43, 110–115.

• Tozzi, P. (2015). Posture and Osteopathy: Clinical Considerations and Evidence-Based Approach. International Journal of Osteopathic Medicine, 18(1), 1–12.


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