Richiesta urgente di intervento normativo per la correzione della disparità di trattamento nei punteggi delle graduatorie relative ai docenti specializzati sul sostegno – Ordinanza Ministeriale n. 88 del 16 maggio 2024

Richiesta urgente di intervento normativo per la correzione della disparità di trattamento nei punteggi delle graduatorie relative ai docenti specializzati sul sostegno – Ordinanza Ministeriale n. 88 del 16 maggio 2024

A cura di Redazione
05 luglio 2025 12:49
Richiesta urgente di intervento normativo per la correzione della disparità di trattamento nei punteggi delle graduatorie relative ai docenti specializzati sul sostegno – Ordinanza Ministeriale n. 88 del 16 maggio 2024 -
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Con la presente, si intende segnalare una criticità urgente e rilevante che incide direttamente sulla dignità
professionale dei docenti e sulla credibilità del sistema scolastico nazionale, riguardante il sistema di
attribuzione dei punteggi nelle graduatorie per l’insegnamento sul sostegno.
A seguito della pubblicazione dell’Ordinanza Ministeriale n. 88 del 16 maggio 2024, è emersa una grave
disparità di trattamento tra due categorie di docenti in possesso del medesimo titolo di specializzazione sul
sostegno (TFA): da un lato, i docenti tecnico-pratici (ITP), dall’altro, i docenti cosiddetti “teorici”. In
particolare, il problema riguarda l’attribuzione dei punti aggiuntivi connessi al possesso dell’abilitazione
disciplinare, riconosciuta soltanto ad alcune categorie di docenti, escludendone altre che, pur avendo
conseguito lo stesso titolo di specializzazione sul sostegno, possiedono pari competenze professionali.
Tale criterio ha generato una differenza di 24 punti nella classe di concorso ADSS (sostegno scuola
secondaria di secondo grado), penalizzando in modo significativo i docenti ITP che svolgono, di fatto, le
stesse funzioni didattiche dei colleghi “teorici”.
Si sottolinea che i percorsi abilitanti, pur riferiti a classi di concorso diverse (teoriche o tecnico-pratiche),
presentano caratteristiche pressoché equivalenti per struttura, contenuti, costi, carico didattico (CFU),
durata, modalità di svolgimento e criteri di valutazione. È importante evidenziare che tali percorsi sono
sovrapponibili, poiché 27 CFU su 30 sono comuni a tutte le classi di concorso, mentre solo 3 CFU sono
riservati a contenuti specifici della disciplina d’insegnamento. Le attività didattiche vengono svolte
congiuntamente, con differenziazioni minime nella fase finale del percorso.
Si ribadisce che l’abilitazione disciplinare non conferisce competenze aggiuntive rispetto all’insegnamento
sul sostegno. È fondamentale chiarire che non si tratta di rivendicare l’equivalenza tra diploma e laurea,
la cui differenza sul piano disciplinare e accademico è da noi stessi pienamente riconosciuta e rispettata.
La questione riguarda esclusivamente il sostegno didattico (classe di concorso ADSS), un ambito per il
quale tutti i docenti specializzati, indipendentemente dal titolo di accesso, sia esso diploma per gli ITP o
laurea per le classi teoriche ,hanno seguito lo stesso percorso formativo (TFA), superato le stesse prove
selettive, svolto le medesime ore di tirocinio e ricevuto una preparazione equivalente sul piano
pedagogico, didattico e normativo.
In questo contesto specifico, l’attribuzione di un punteggio differenziato basato sull’abilitazione
disciplinare, frutto di un percorso abilitante che, come detto, è strutturalmente comune e condiviso nella
quasi totalità dei CFU, non trova alcuna giustificazione logica o tecnica. Le competenze richieste per il
sostegno derivano unicamente dalla specializzazione TFA, non dall’abilitazione alla classe disciplinare.
L’attuale sistema di valutazione si traduce quindi in un meccanismo discriminatorio, che produce una
disuguaglianza ingiustificata tra docenti che operano con identiche funzioni e responsabilità.
I docenti coinvolti svolgono le stesse funzioni, con la medesima preparazione, responsabilità e all’interno
dello stesso contesto educativo. Una simile incongruenza appare in netto contrasto con i principi
fondamentali del sistema scolastico nazionale, fondato sull’uguaglianza, la valorizzazione delle
professionalità e l’inclusione.
Non può essere tollerato che, per effetto di regolamenti secondari, vengano legittimate discriminazioni a
danno di quei docenti che ogni giorno operano con competenza e dedizione al fianco degli alunni con
disabilità.
Per quanto sopra, si richiede formalmente un intervento normativo urgente che sani questa evidente
disparità e corregga il regolamento che ha originato l’attuale criterio discriminatorio. In mancanza di una
tempestiva rettifica, esiste il concreto rischio che tale ingiustizia venga istituzionalizzata, con danni gravi e
duraturi sotto il profilo professionale, sociale ed educativo.
Non si chiede alcun trattamento di favore, ma semplicemente la rimozione di una disuguaglianza che
compromette la coesione, l’equità e la qualità dell’intero sistema scolastico pubblico.

In fede
Movimento ITP Specializzati sul Sostegno Didattico

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