Riforma del voto in condotta e giudizi sintetici nella scuola primaria: cosa cambia dal 31 ottobre

A partire dal 31 ottobre 2024, entrerà in vigore la legge n. 150 del 1° ottobre 2024, che introduce significative novità nella valutazione degli studenti della scuola primaria e delle scuole secondari...

A cura di Redazione Redazione
16 ottobre 2024 21:41
Riforma del voto in condotta e giudizi sintetici nella scuola primaria: cosa cambia dal 31 ottobre -
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A partire dal 31 ottobre 2024, entrerà in vigore la legge n. 150 del 1° ottobre 2024, che introduce significative novità nella valutazione degli studenti della scuola primaria e delle scuole secondarie di primo grado. Pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 16 ottobre 2024, la legge mira a rinnovare il sistema di valutazione con l’introduzione dei giudizi sintetici e il ritorno del voto di condotta, apportando maggiore chiarezza e trasparenza nel percorso formativo degli studenti.

Addio ai voti numerici nella scuola primaria

Una delle novità principali della riforma riguarda l’abolizione dei voti numerici nella scuola primaria. La valutazione periodica e finale degli apprendimenti sarà espressa tramite giudizi sintetici, utilizzando espressioni come “ottimo”, “buono”, “discreto”, “sufficiente”, “insufficiente” e “gravemente insufficiente”. Tuttavia, per garantire una valutazione più dettagliata, ogni giudizio sarà accompagnato da una descrizione esplicativa del livello di apprendimento raggiunto dall’alunno in ciascuna disciplina.

Questo cambiamento risponde all’esigenza di fornire ai genitori e agli studenti una comprensione più precisa delle competenze acquisite e delle aree di miglioramento, superando il tradizionale sistema numerico, spesso considerato riduttivo. La nuova modalità di valutazione dovrebbe essere introdotta già nel corso dell’anno scolastico 2024/2025, in attesa dell’emanazione di un’ordinanza ministeriale che definirà le modalità operative.

Il ritorno del voto di condotta

La riforma prevede inoltre il ritorno del voto di condotta, un aspetto cruciale per il comportamento degli studenti. Anche in questo caso, il voto sarà espresso attraverso giudizi descrittivi, che dovranno riflettere il comportamento degli alunni durante l’intero anno scolastico. L’obiettivo è promuovere una maggiore attenzione all’educazione civica e alla responsabilità sociale, integrando il comportamento in aula come parte integrante del percorso educativo.

In base alla nuova normativa, un voto di condotta inferiore a sei decimi potrà impedire la promozione alla classe successiva o l’ammissione all’esame di Stato. Inoltre, gli studenti che riceveranno un voto di condotta inferiore saranno coinvolti in attività di cittadinanza attiva e solidale, un ulteriore passo per favorire la loro crescita personale e sociale.

L’estensione del metodo Montessori

Un altro punto saliente della riforma è l’estensione del metodo Montessori anche alle scuole secondarie di primo grado, a partire dall’anno scolastico 2025/2026. La legge consente alle scuole interessate di istituire classi Montessori, purché rispettino i requisiti metodologici e strutturali necessari. Questa estensione rappresenta un’opportunità innovativa per ampliare l’offerta formativa e permettere agli studenti di sperimentare un approccio educativo centrato sullo sviluppo delle loro potenzialità individuali, attraverso un metodo già apprezzato a livello internazionale.

Il personale docente che desidererà insegnare in queste classi dovrà seguire corsi di specializzazione, per essere inserito in elenchi dedicati. Questo garantisce che le nuove classi Montessori saranno gestite da insegnanti altamente qualificati, in grado di sostenere un ambiente educativo stimolante e inclusivo.

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