Santo Romano e la Marcia degli Studenti: Un Grido contro la Violenza Giovanile a San Giorgio a Cremano
San Giorgio a Cremano – “Impugniamo i libri, non le armi”. Con questo potente slogan, oltre 5.000 studenti delle scuole superiori di San Giorgio a Cremano e dei comuni vicini hanno sfilato in memoria...

San Giorgio a Cremano – “Impugniamo i libri, non le armi”. Con questo potente slogan, oltre 5.000 studenti delle scuole superiori di San Giorgio a Cremano e dei comuni vicini hanno sfilato in memoria di Santo Romano, il giovane diciannovenne ucciso nel tentativo di fermare una rissa. L’intera comunità ha risposto con indignazione e dolore a questo ennesimo episodio di violenza che, negli ultimi 17 giorni, ha già strappato alla vita altri due ragazzi nel Napoletano. La manifestazione, pacifica ma carica di emozione, ha messo in luce un’urgenza collettiva di dire basta a questa scia di sangue che sembra coinvolgere sempre più i giovani.
Un Rito di Memoria e di Impegno
L’omicidio di Santo Romano, promettente calciatore, ha scosso profondamente non solo gli studenti ma l’intera comunità vesuviana. I giovani si sono radunati con cartelloni e megafoni, pronti a far sentire la propria voce lungo un percorso che si è snodato da Piazza Troisi fino a Villa Vannucchi, passando per le vie principali della città. Le scritte sui cartelloni parlavano di una profonda insoddisfazione e di una determinazione a dire basta a motivi futili che degenerano in tragedie. “Non si può morire per una scarpa pestata”, recitava uno dei cartelli, in riferimento al presunto motivo dietro l’omicidio di Santo. Il movente pare sia stato il risultato di un banale incidente con una scarpa costosa, una Versace da 500 euro.
Un Appello alle Istituzioni
Mentre la marcia si svolgeva con il sostegno delle istituzioni scolastiche e delle autorità locali, tra cui il sindaco Giorgio Zinno e il deputato Francesco Emilio Borrelli, si teneva un vertice in Prefettura a Napoli, a cui ha partecipato anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Borrelli, rivolgendosi alle istituzioni, ha sottolineato come le risorse per contrastare il fenomeno della violenza giovanile siano ancora insufficienti: “Questi studenti hanno dimostrato un coraggio incredibile scendendo in piazza. Chiedono alle istituzioni di fare di più per fermare questa spirale di criminalità. Servono più agenti e risorse per le forze dell’ordine, altrimenti sarà difficile arginare questa emergenza”.
I Ragazzi e la Speranza di un Futuro Migliore
La marcia ha rappresentato anche un’occasione per i giovani di esprimere la propria paura e frustrazione, ma soprattutto di prendere posizione contro la cultura della violenza. “Al suo posto potevo esserci io,” ha detto Tommaso, uno degli studenti presenti, riferendosi a Santo. “Noi vogliamo vivere in sicurezza, ritrovarci in piazza per studiare e socializzare, non per temere per la nostra vita”. La testimonianza di Tommaso è solo una delle tante che ieri hanno reso la marcia un momento di presa di coscienza collettiva.
L’Impegno della Comunità e delle Autorità
Il sindaco Zinno ha ribadito l’impegno dell’amministrazione nel sostenere i giovani e promuovere percorsi educativi e di sensibilizzazione per contrastare il clima di violenza. “Questi ragazzi ci mostrano il volto più bello della nostra società: quello che non si arrende, che sogna un futuro migliore e sceglie di opporsi alla violenza”, ha dichiarato Zinno, lodando l’iniziativa degli studenti.
Una Comunità unita per il Cambiamento
La manifestazione a San Giorgio a Cremano è stata un messaggio forte, un richiamo alla responsabilità collettiva di fronte a una violenza che sta minando la serenità dei giovani e delle loro famiglie. La morte di Santo Romano non sarà dimenticata, così come il grido di tutti coloro che ieri hanno affermato la volontà di costruire un futuro basato sul rispetto, sulla cultura e sulla solidarietà.