Sciopero generale del 18 ottobre 2024: il SAESE denuncia la precarietà del personale scolastico
Il mondo della scuola si prepara ad affrontare una giornata di mobilitazione significativa il prossimo 18 ottobre 2024, quando il sindacato SAESE (Sindacato Autonomo Europeo Scuola ed Ecologia) ha pro...

Il mondo della scuola si prepara ad affrontare una giornata di mobilitazione significativa il prossimo 18 ottobre 2024, quando il sindacato SAESE (Sindacato Autonomo Europeo Scuola ed Ecologia) ha proclamato uno sciopero generale che coinvolgerà tutto il personale scolastico, inclusi docenti e ATA (personale amministrativo, tecnico e ausiliario). Le ragioni di questa mobilitazione puntano il dito contro le criticità che affliggono il sistema scolastico italiano, in particolare il precariato e le condizioni contrattuali di migliaia di lavoratori.
Le motivazioni dello sciopero
La mobilitazione del SAESE mette al centro una problematica che da tempo preoccupa il personale scolastico: i contratti a tempo determinato. Sono molti i docenti e ATA che si trovano in una condizione di instabilità lavorativa, costretti a vivere di incarichi temporanei e supplenze, senza una reale prospettiva di stabilizzazione. Questa precarietà, oltre a creare incertezza per i lavoratori, incide negativamente anche sulla qualità dell’insegnamento e sul regolare funzionamento delle scuole.
Il sindacato chiede con forza una stabilizzazione dei precari, che rappresentano una parte consistente del corpo scolastico italiano. La richiesta è quella di garantire contratti a tempo indeterminato per chi da anni ricopre incarichi a termine, spesso in condizioni lavorative difficili e senza la possibilità di pianificare il futuro.
Le rivendicazioni del SAESE
Tra le rivendicazioni, il SAESE punta a ottenere maggiore sicurezza contrattuale per i lavoratori della scuola. Il sindacato sottolinea come la continua alternanza di supplenti sia un problema per la continuità didattica e il benessere educativo degli studenti. Inoltre, l’assenza di un piano serio per la stabilizzazione del personale scolastico, soprattutto a fronte del numero crescente di pensionamenti e della necessità di mantenere standard elevati, rende urgente una soluzione strutturale.
Il sindacato richiede anche una riforma delle modalità di reclutamento, che dovrebbe rendere più agevole e accessibile l’accesso alla carriera scolastica, eliminando quelle barriere che impediscono ai giovani insegnanti e personale tecnico-amministrativo di entrare stabilmente nel sistema.
Le conseguenze dello sciopero
La giornata del 18 ottobre potrebbe portare a significative disagi nelle scuole di tutta Italia, con la possibilità di chiusure o riduzioni delle attività. Gli scioperi scolastici, infatti, coinvolgono tanto le lezioni quanto il funzionamento delle segreterie scolastiche e dei servizi amministrativi, con possibili ripercussioni anche per gli studenti e le famiglie.
Lo sciopero generale del SAESE si inserisce in un quadro più ampio di tensioni sindacali all’interno del sistema scolastico, dove altri sindacati potrebbero unirsi alle rivendicazioni o organizzare ulteriori mobilitazioni nei prossimi mesi, se le richieste di stabilizzazione e miglioramento delle condizioni di lavoro non troveranno risposta.