Scuola, FLC CGIL: sul reclutamento serve provvedimento complessivo, NO a riforme a costo zero

Nella giornata di oggi la Federazione dei Lavoratori della CGIL ha partecipato all’audizione presso la VII Commissione del Senato sul disegno di legge 545

A cura di Redazione Redazione
30 settembre 2025 19:00
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Nella giornata di oggi la Federazione dei Lavoratori della CGIL ha partecipato all’audizione presso la VII Commissione del Senato sul disegno di legge 545, recante “Disposizioni in materia di formazione e reclutamento degli insegnanti”.


In una nota rilasciata a margine dell’audizione, la FLC CGIL ha dichiarato: “Nel rilevare le diverse incongruenze del testo, presentato nel mese di febbraio 2023, che non tiene conto delle modifiche normative intervenute negli ultimi anni, abbiamo rappresentato l’urgenza di un provvedimento più complessivo, che parta dalla stabilizzazione di tutti i posti in organico di fatto o assegnati in deroga”.

Il sindacato di categoria ha ricordato che, “nell’anno scolastico 2024/2025 il numero di supplenze per quanto riguarda i docenti ha superato il numero di 250 mila, a cui si aggiungono 50 mila per gli ATA. A fronte di questo allarmante dato, la legge di bilancio per il 2025 ha disposto la stabilizzazione di soli 1866 docenti di sostegno su 130 mila posti in deroga, tra l’altro barattandoli con il taglio di 5660 posti comuni”.

La FLC CGIL ha perciò chiesto: “Un’assunzione di responsabilità affinché la prossima legge di bilancio offra segnali significativi e incoraggianti nella direzione della stabilizzazione dei posti precari”.

Pur non essendo contraria all’ipotesi di un nuovo canale di reclutamento, la Federazione ha indicato alcune priorità, come: "un piano straordinario di implementazione/stabilizzazione degli organici, con particolare riferimento alle cattedre in deroga sul sostegno e ai docenti specializzati attraverso i percorsi “ordinari” da 60 CFU; la tutela del diritto all’assunzione agli idonei dei concorsi 2020, 2023, 2024; la riduzione dei costi della formazione oggi scaricati integralmente sui precari e sul personale; l’articolazione dell’offerta formativa delle università sulla base del fabbisogno del sistema scolastico, soprattutto per quanto riguarda le specializzazioni sul sostegno e i corsi di laurea in scienze della formazione primaria. E, infine, il ridimensionamento del ruolo crescente delle università telematiche nella formazione del personale scolastico”.

“In assenza di tali interventi, qualunque modifica delle regole del reclutamento "a costo zero", ovvero senza investire sugli organici e sulla formazione in ingresso in una logica di qualità del sistema, rischia di non centrare l’obiettivo di contrastare l’abuso dei contratti a tempo determinato, per cui l’Italia è stata deferita alla Corte di Giustizia Europea”, ha concluso la FLC CGIL.

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