SENATO – Ddl n. 545, l’Anief audito in VII commissione. Pacifico: “doppio canale di reclutamento per mettere fine al precariato”

L’Anief, giovane e rappresentativo sindacato, è stato audito in Senato sul ddl n. 545

A cura di Redazione Redazione
30 settembre 2025 21:28
SENATO – Ddl n. 545, l’Anief audito in VII commissione. Pacifico: “doppio canale di reclutamento per mettere fine al precariato” - Marcello Pacifico_Anief
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Il suo presidente nazionale, Marcello Pacifico, è intervenuto per portare il punto di vista dell’organizzazione sindacale

“Intanto c’è bisogno di semplificazione e di un nuovo futuro, per permettere ai più giovani di poter insegnare subito. Allo stesso modo, chi ha maturato tanta esperienza deve comunque essere assunto nei ruoli dello Stato: l'obiettivo comune è la lotta al precariato per consentire la continuità didattica, che non si ottiene con le supplenze pluriennali o la scelta da parte delle famiglie dagli insegnanti di sostegno, ma con la stabilizzazione.

Dobbiamo assumere su tutti i posti vacanti, ma andiamo al dunque: da diversi senatori sono state presentate sempre proposte di legge su questo doppio canale di reclutamento, quindi significa che è un argomento sentito da questo parlamento, anche nelle legislature precedenti e soprattutto ora ripeto. Bisogna introdurre il doppio canale di reclutamento per assumere i precari della prima e seconda fascia delle GPS, sarebbe importante pensare a un aggiornamento annuale”, ha detto Pacifico.

“L'articolo quattro prevede l'assunzione su tutti i posti vacanti degli insegnanti di religione cattoliche; io ricordo che finalmente quest'anno si è riusciti ad assumere 6.000 insegnanti di religioni dopo tante insistenze; ma 6.000 comunque sono la metà dei 12.000, quindi sarebbe importante provare questo articolo. Per quanto riguarda la mobilità, ribadiamo la necessità di garantire una mobilità straordinaria per tutto il personale ingabbiato.E poi una mobilità intercompartimentale”, ha detto il leader dell’Anief.

La proposta di legge in esame vuole e può introdurre misure atte a prevenire l’abuso dei contratti a termine come ci chiede l’Europa (direttiva 70/99), superare l’alto tasso di precarietà della scuola italiana (25%) e ristabilire un doppio canale di reclutamento che permetta di assumere in ruolo sia giovani laureati idonei dei concorsi sia migliaia di supplenti, dopo la riforma concordata dal precedente Governo del PNRR. Da quando, infatti, è stato negato l’inserimento degli abilitati nelle GAE (2012) nel cosiddetto doppio canale di reclutamento, nonostante la sentenza della CGUE Mascolo (2014), della Cassazione e della Consulta (2016), il legislatore ha fatto schizzare del 200% il tasso di precarietà con ben 12 procedure concorsuali ordinarie, riservate, straordinarie nell’ultimi decennio.

Questo tasso di precarietà influisce sulla didattica e sulla continuità didattica che non può essere episodicamente realizzata attraverso la conferma da parte delle famiglie dei supplenti per diversi anni. La continuità didattica si persegue con i ruoli e non con contratti pluriennali o vincoli ai trasferimenti. La proposta oggi in esame, presentata a inizio legislatura e accantonata per la realizzazione dei concorsi previsti dalla riforma del PNRR oggi in scadenza, dimostra la volontà di dare una concreta e adeguata risposta alla piega della precarietà della scuola italiana, peraltro, in linea di principio con altre proposte di legge presentate nelle legislature precedenti anche in questa commissione. Oggi, le famiglie, gli insegnanti si aspettano non più intenti ma fatti.

Al momento, la riforma del reclutamento introdotta dal PNRR ha obbligato ad assumere in via preferenziale, per via concorsuale il 30% degli idonei dei concorsi dalle graduatorie di merito e i restanti da elenchi aggiuntivi regionali dal prossimo anno, quando non sarà più possibile assumere su posti di sostegno dalla prima fascia delle GPS. Attualmente gli idonei del concorso straordinario bis sono esclusi dal reclutamento come i precari inseriti nelle graduatorie per le supplenze.

La continua violazione delle norme europee in tema di contratti a termine nella scuola italiana da parte del legislatore nazionale ha, peraltro, costretto la Commissione Europea a denunciare l’Italia in CGUE, con pesanti sanzioni all’orizzonte. Il nostro sindacato, l’Anief, ha giocato e continua a giocare un ruolo centrale nella denuncia della carta sociale europea al CESD.

Per tutte queste ragioni Anief chiede un iter veloce e il più possibile condiviso di questa proposta di legge da approvare entro fine legislatura per programmare le immissioni in ruolo dall’a.s. 2026/2027.

In merito all’articolato si segnala la necessità di: far partire il nuovo sistema di reclutamento dopo le ultime assunzioni del PNRR per rispettare gli accordi con la UE; prevedere un sistema di formazione integrato con INDIRE per la formazione del personale sprovvisto di abilitazione o di specializzazione assunto da seconda fascia dalle GPS; adeguare l’organico di fatto all’organico di diritto, su posti senza titolare, inclusi quelli in deroga per più anni assegnati alle scuole per il sostegno; inserire nelle graduatorie di merito tutti gli idonei dei concorsi precedenti trasformandole ad esaurimento; riconoscere il servizio prestato dal personale confermato nei ruoli che ha superato l’anno di prova ancorché assunto con riserva da concorso o GAE; prevedere un sistema a regime duale di formazione attraverso INDIRE e ATENEI per triennalisti su sostegno, specializzati estero, giovani laureati; promuovere una mobilità straordinaria del personale sul 100% dei posti vacanti, con la possibilità di trasferimenti intercompartimentali; aggiornare annualmente le graduatorie per le supplenze e riconoscere il punteggio anche agli ITP.

 

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