CCNL. Vannini (Uil Scuola Campania): era impossibile firmare un contratto peggiorativo
Parliamo della mancata firma del CCNL della scuola di qualche giorno fa con Roberta Vannini, che è la segretaria generale della Uil Scuola Rua della Campania. Appena una settimana fa i festeggiamenti...

Parliamo della mancata firma del CCNL della scuola di qualche giorno fa con Roberta Vannini, che è la segretaria generale della Uil Scuola Rua della Campania. Appena una settimana fa i festeggiamenti per la tessera numero diecimila nella sola provincia di Napoli, tra iscritti e risultati alle elezioni RSU, qui la Uil è il sindacato più rappresentativo della categoria, con rappresentanti in tutte le scuole.
Vannini, in Campania avete tanto da perdere con la mancata firma del contratto…
«Forse cambia qualcosa nelle modalità di relazione con l’ amministrazione. Ma rispetto ai lavoratori, che dobbiamo mettere prima di ogni altra considerazione nelle nostre scelte, penso invece che ne guadagniamo nettamente in credibilità. Sarebbe stato decisamente peggio far finta di niente e firmare praticamente sotto ricatto un contratto che non solo non risolve i problemi ma che addirittura li peggiora».
Addirittura? Non le sembra un giudizio troppo tranchant?
«La mobilità che resta regolata per legge, la mancata valorizzazione del personale Ata, la precarizzazione del lavoro delle segreterie, l’assenza di riferimenti alle scuole italiane all’estero e la parte dedicata alle relazioni sindacali, i motivi per essere tranchant ci sono tutti. E la sa una cosa»?
Dica
«A chiedere a Roma di non firmare se non fosse cambiato qualcosa sui temi più delicati è stato tutto il quadro dirigente della nostra regione, dopo decine e decine di incontri con i lavoratori sui territori. Dappertutto il giudizio dei lavoratori è stato unanime: proposta pessima, da non firmare».
Quindi è soddisfatta della decisione presa al tavolo.
«Premesso che avrei certamente preferito che si firmasse un buon contratto, visto che questo non lo era è stato fatto quello che migliaia di lavoratori hanno chiesto e si aspettavano da noi: mantenere un comportamento coerente e non succube della politica»
Però siete rimasti soli
«La nostra delegazione trattante ha lavorato fino all’ultimo momento, in tutti i modi, per introdurre modifiche nelle parti che si ritenevano lesive dei diritti del personale. In qualche caso la nostra ostinazione ha ottenuto anche dei risultati sperati. Alla fine però l’ amministrazione non ha voluto trovare delle soluzioni condivise su temi importanti»
Quali?
«Come dicevo prima resta il nodo politico della mobilità e poi una vera rivoluzione nell’ organizzazione del personale ATA sulla quale non c’ è stato verso di far spostare il tavolo su posizioni più ragionevoli, con l’ effetto che vengono di fatto ampliate le mansioni di tutto il personale Ata. Non potevamo sottoscrivere una inaccettabile ulteriore attribuzione di ruoli per cui i collaboratori scolastici, gli assistenti amministrativi e i Dsga saranno soggetti ad ogni tipo di lavoro, con riferimenti generici alla formazione che però non è imputata a carico dell’amministrazione»
Ci sono stati aumenti importanti degli stipendi…
«Le cifre che vede in giro includono gli aumenti che avevamo già sottoscritto a novembre. Le risorse a disposizione al tavolo di luglio erano a dir poco irrisorie a fronte di un indubbio aumento dei carichi di lavoro per il personale ATA»
E gli altri che hanno firmato?
«Dovrebbe chiederlo a loro. Magari erano stanchi e alla fine della partita non si saranno accorti che tutti gli aspetti peggiorativi del contratto venivano compensati con un aumento effettivo in busta paga tra i sette ed i dieci euro»