Vita da Idonei: Racconti di Speranze, Sacrifici e Incertezze
C’è un viaggio che inizia con la speranza, si nutre di sacrifici e si svolge lungo un sentiero di incertezze.È il viaggio degli insegnanti idonei al concorso ordinario del 2020, un viaggio che attrave...


C’è un viaggio che inizia con la speranza, si nutre di sacrifici e si svolge lungo un sentiero di incertezze.
È il viaggio degli insegnanti idonei al concorso ordinario del 2020, un viaggio che attraversa le vite dei primi cinque protagonisti, ognuno con la sua storia, ognuno con la sua lotta.
Iniziamo con una donna della Campania, un’insegnante che, nonostante i sintomi post-Covid, ha affrontato un viaggio di otto ore fino alla Sicilia per sostenere la prova orale del concorso.
La sua è una storia di coraggio e determinazione, di una lotta contro la malattia e la fatica, ma anche di speranza e di un desiderio ardente di stabilizzare la sua situazione lavorativa.
Qualche malalingua direbbe che partiamo con la storia strappalacrime della solita docente del sud, peccato che queste triste esperienze abbiano colpite molti, sopratutto donne, madri, insegnanti preparate e piene di voglia di riscatto.
Anche nella produttiva Emilia Romagna, abbiamo chi ha subito il sopruso ai un concorso che ha messo a dura prova un’altra protagonista di questo triste viaggio. La nostra amica ha 57 anni vive lontano dalla sua famiglia e teme di non vedere mai il ruolo. La sua è una storia di solitudine e di speranza, di una lotta contro il tempo e la distanza, ma anche di un amore profondo per l’insegnamento e un desiderio di completare almeno un ciclo scolastico.
Gli idonei, non son un corpo astratto ma sono uniti nella loro lotta, chiedono che vengano banditi concorsi solo dove le graduatorie di merito sono completamente esaurite e che sia garantita una percentuale di assunzioni in ruolo dalle GM 2020.
La loro è una richiesta di tutela, una richiesta di riconoscimento per il duro lavoro e i sacrifici fatti per superare un concorso selettivo in tempi lunghi e in piena pandemia.
E poi c’è la proposta di stabilizzazione, l’idea di bandire il nuovo concorso previsto per quest’anno solamente nelle regioni e per le classi di concorso dove le graduatorie di merito risultano esaurite.
È una proposta che mira a stabilizzare tutti i precari che hanno già faticosamente superato un concorso altamente selettivo, una proposta che mira a dare una risposta concreta alla precarietà.
Infine, c’è la questione della parità. Gli insegnanti che si apprestano a essere immessi in ruolo nell’anno scolastico 2023/24 si chiedono come sia possibile che il diritto ad aver riconosciuta pari dignità sociale, sancito dall’articolo 3 della Costituzione, sia palesemente schiacciato da condizioni accidentali che esulano dalla volontà dei diretti interessati.
La loro è una storia di ingiustizia e di lotta per l’uguaglianza, una storia che mette in luce le lungaggini burocratiche e le disparità territoriali che ostacolano il loro percorso verso l’immissione in ruolo.
Queste storie, che racconteremo in più step, sono intrecciate in un unico racconto, evidenziano la necessità di una maggiore attenzione e di soluzioni concrete per gli insegnanti.
La loro lotta per la stabilizzazione diventa anche la nostra, perché non è solo una questione di diritti lavorativi, ma anche di dignità e di rispetto per il loro impegno e la loro dedizione all’istruzione, sopratutto di rispetto parola ormai dimenticata dalla politica politicante e dai dirigenti di stato che contano più di quelli eletti.
Speriamo che con questi brevi racconti colpiamo qualche uomo di Stato pronto a caricarsi sulle spalle questo fardello e fatto davvero di speranze, sacrifici e incertezze, un racconto che merita di essere ascoltato e che chiede di essere risolto.
Noi ci mettiamo le testimonianze e la penna, voi impegnatevi per dare risposte non più promesse.
