È una luce che squarcia le nuvole più nere quella che si annuncia con il rombo di tuono. È un’anima che non conosce confini e che scavalca barriere, fili spinati, menti bruciate. Gigi Riva è per sempre Hombre Vertical, per la sua coerenza, la sua schiettezza, la sua fedeltà. Ma è e sarà anche Alma Horizontal che gioca per qualsiasi bandiera abbia dei valori e dei sentimenti. Se nella sua vita le maglie sono state tre, Legnano, Cagliari e Nazionale Azzurra, nella leggenda Riva gioca con la pelle di un uomo, di quelli veri, che non ha una bandiera addosso, ha l’onore di tutte le bandiere del mondo. È la grande anima dello sport che il calcio ha nel suo dna, troppe volte fratturato e scosso. Ha la purezza dei valori originali. Ha la personificazione del verbo divino dei tifosi. I tifosi veri, quelli che ascenderanno al cielo. È per questo che si sono uniti nella preghiera i rivali sul campo, i più leali, i più veri, i più sinceri, i più RIVA. Un riconoscimento e un canto trasversale che unisce, non separa, che cresce e non uccide. La selezione naturale degli sportivi veri.

Un’eco di tuono che ha coperto ogni vallata che ha unito Napoli, Torino, Milano Venezia, Santiago, Rio de Janeiro, Buenos Aires a Cagliari, la Capitale scelta da Luigi Riva di Leggiuno. Un’emozione senza età, vissuta da chi Riva lo ha vissuto in diretta e da chi lo racconta senza averlo fatto, ma comunque con gli occhi pieni. Un fenomeno sociale, per quanto strano, tramandato ai posteri che diventano contemporanei. Nel raccontare Riva si cimentano bambini con anni di una sola cifra e intellettuali ventenni, i vecchietti sparsi nel mondo e i tuttologi di nuova estrazione. Riva è un passo del Vangelo del calcio da leggere ogni domenica, da ripetere ogni anno, da scoprire ogni volta come se fosse la prima. Riva è l’eternità ed è patrimonio del mondo. La Sardegna e Sardi sono i suoi primi antichi discepoli, molti più di tredici. Tutti gli altri diventano fratelli in grado di portare l’esempio per il mondo. Le virtù di chi ha offerto la vita in cambio di un posto nell’Olimpo dove gli dei poggiano le bandiere sulle spalle e proteggono chiunque dal rischio dell’ignoranza.

Riva salvi i pochi che non lo amano, vittime della loro stupidità e innalzi gli sportivi verso il blu che diventa rosso al tramonto. Verso coloro che conosceranno il paradiso dei Campioni, nel campionato eterno del rispetto e della lealtà.

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