Abolire il PCTO: mobilitazione nazionale dell' Unione degli Studenti. Vogliamo una scuola pubblica, laica e solidale
Questa mattina, in diverse città italiane, gli studenti sono scesi in piazza per protestare contro il sistema dell’alternanza scuola-lavoro, ora denominato PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali...

Questa mattina, in diverse città italiane, gli studenti sono scesi in piazza per protestare contro il sistema dell’alternanza scuola-lavoro, ora denominato PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento). L’Unione degli Studenti (UdS), principale promotrice della mobilitazione, ha organizzato flash mob, assemblee e presidi davanti a numerosi istituti scolastici, ribadendo la necessità di un nuovo modello educativo che metta al centro la sicurezza e la formazione critica degli studenti.
Un nuovo incidente riaccende la protesta
L’episodio che ha scatenato la reazione studentesca è l’infortunio di uno studente durante le ore di PCTO. Il giovane si è ferito al braccio mentre svolgeva attività lavorative nel contesto del suo percorso di alternanza. Questo incidente si aggiunge alla lunga lista di infortuni e tragedie che negli ultimi anni hanno evidenziato i rischi di un sistema considerato da molti inadeguato e pericoloso.
“L’ennesima notizia di uno studente ferito durante il PCTO ci lascia profondamente amareggiati, ma non stupiti” ha dichiarato Tommaso Martelli, coordinatore nazionale dell’UdS. “È inaccettabile che il ministro Valditara continui a ignorare gli infortuni e le morti di studenti, ed è altrettanto grave che la scuola italiana continui a mandare ragazzi in contesti lavorativi senza tutele adeguate.”
Una scuola pubblica, laica e solidale: le richieste degli studenti
Negli ultimi mesi, le organizzazioni studentesche hanno intensificato la loro lotta per una scuola più equa e indipendente dalle logiche del mercato del lavoro. A tal proposito, poche settimane fa si è svolta un’assemblea nazionale studentesca dal titolo Pubblica, Laica e Solidale, durante la quale sono state elaborate proposte concrete da sottoporre alle istituzioni.
Le richieste principali avanzate dall’UdS e da altre realtà studentesche includono:
- L’abolizione del PCTO e una revisione profonda dell’intero sistema scolastico.
- Un maggiore investimento nella scuola pubblica per garantire accesso universale e gratuità dell’istruzione.
- La riforma dei programmi didattici per favorire il pensiero critico e l’autonomia intellettuale degli studenti.
- Maggiori tutele per la sicurezza degli studenti coinvolti in esperienze formative esterne alla scuola.
Alice Beccari, responsabile dell’organizzazione dell’UdS, ha sottolineato la necessità di un cambiamento radicale: “La scuola non deve avvicinare prematuramente gli studenti al mondo del lavoro, esponendoli a situazioni di pericolo e senza adeguate tutele. Il nostro obiettivo è costruire un’istruzione che formi cittadini consapevoli e capaci di interpretare criticamente la realtà.”
Un movimento in crescita: assemblee e proteste in tutta Italia
Le mobilitazioni di oggi hanno visto la partecipazione di migliaia di studenti in tutto il Paese. Da Milano a Napoli, da Roma a Palermo, i giovani hanno manifestato con cartelloni e striscioni, chiedendo la fine di un sistema di alternanza scuola-lavoro che considerano iniquo e pericoloso.
Secondo i dati diffusi dagli organizzatori, le scuole coinvolte nelle mobilitazioni sono state centinaia, con presidi in tutte le principali città italiane. Molti studenti hanno partecipato ad assemblee autogestite per discutere delle problematiche del sistema scolastico e proporre soluzioni concrete.
Quale risposta dalle istituzioni?
Finora, il Ministero dell’Istruzione e del Merito non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito alle proteste. Tuttavia, il tema del PCTO è stato più volte oggetto di dibattito politico, con posizioni contrastanti tra chi ne difende l’utilità e chi, come l’UdS, ne denuncia i limiti e i pericoli.
Nel corso degli ultimi anni, diversi episodi tragici hanno sollevato dubbi sulla sicurezza e l’efficacia di questi percorsi. Nonostante ciò, il governo ha ribadito l’importanza del PCTO per favorire l’inserimento degli studenti nel mondo del lavoro. Gli studenti, dal canto loro, chiedono invece un’inversione di rotta che metta al centro l’istruzione e la crescita culturale, piuttosto che l’addestramento precoce al lavoro.
Il futuro della mobilitazione
L’Unione degli Studenti ha già annunciato che la mobilitazione di oggi è solo l’inizio di un percorso di lotta più ampio. Nei prossimi mesi, sono previste ulteriori proteste, assemblee e iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica e a ottenere un cambiamento concreto.
“Non ci fermeremo fino a quando non verranno ascoltate le nostre richieste” ha ribadito Martelli. “Vogliamo una scuola che sia davvero pubblica, laica e solidale, e che metta al primo posto la formazione e la sicurezza degli studenti, senza compromessi.”
Con una partecipazione crescente e un messaggio chiaro, il movimento studentesco si prepara a portare avanti la sua battaglia per una scuola più giusta e libera da logiche di sfruttamento. La parola ora passa alle istituzioni, chiamate a rispondere alle richieste di una generazione che chiede più diritti, più sicurezza e un’istruzione all’altezza delle sfide del presente.