Alzare i salari concretamente per ridare dignità al lavoro e ai lavoratori della scuola

Viviamo un periodo storico drammatico per molti punti di vista, il tema del carovita e dei salari è più che mai al centro della vita politica italiana.Durante la scorsa campagna elettorale, esponenti...

A cura di Gerardo Fania
08 ottobre 2022 14:32
Alzare i salari concretamente per ridare dignità al lavoro e ai lavoratori della scuola - Close up view of European Union banknotes and coins. Selective focus on the one Euro coin. DSRL studio photo taken with Canon EOS 5D Mk II and Canon EF 100mm f/2.8L Macro IS USM.
Close up view of European Union banknotes and coins. Selective focus on the one Euro coin. DSRL studio photo taken with Canon EOS 5D Mk II and Canon EF 100mm f/2.8L Macro IS USM.
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Viviamo un periodo storico drammatico per molti punti di vista, il tema del carovita e dei salari è più che mai al centro della vita politica italiana.

Durante la scorsa campagna elettorale, esponenti di partiti politici più o meno rilevanti si sono espressi sulla necessità di arrivare a una paga oraria minima che consenta una vita decorosa, per contrastare una povertà che si espande sempre più nel nostro paese.

Nessuno però ha il coraggio di dire che, in alcuni settori pubblici, nei ruoli di livello più basso, lo Stato non fa nulla per contrastare questa situazione, questo è il caso della scuola pubblica statale, in campagna elettorale tutti o quasi ne hanno rilevato il ruolo fondamentale dimenticandola una volta eletti.

Tra i lavoratori del settore istruzione, senza alcun dubbio i collaboratori scolastici si trovano a vivere in una condizione oggi più che mai insostenibile: un collaboratore scolastico con una anzianità media fra i 15 ed i 20 anni percepisce uno stipendio lordo di circa 1500 euro al mese, una paga oraria di 10 euro lordi, tassati fra il 27 ed il 33 per cento, che vuol dire una paga oraria di circa 7 euro l’ora. Un salario indecoroso, indegno per un paese civile, che mette questi lavoratori pubblici in una condizione di estrema difficoltà, soprattutto con l’aggravarsi di una crisi economica sempre più diffusa.

Tutto il mondo sta soffrendo le conseguenze drammatiche della crisi energetica e della guerra in corso in Ucraina e a farne le spese ora più che mai sono i ceti popolari, le lavoratrici, i lavoratori e i disoccupati.

In queste giornate sembra essersi sbloccata la contrattazione nazionale: i nuovi fondi stanziati dall’ultima legge di bilancio destinati al salario accessorio sono totalmente disponibili per il rinnovo del CCNL (300 Milioni di euro).

Personalmente ritengo siano insufficienti i fondi stanziati, un vero rinnovo contrattuale che si possa definire tale, non può non avere un aumento di almeno 200 euro netti per tutti i dipendenti della scuola.

La priorità della politica e dello Stato deve essere quella di garantire salari dignitosi ai propri dipendenti.

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