Anniversario «pop» per Oscar Wilde
Per celebrare i 125 anni dalla morte dello scrittore irlandese Oscar Wilde (avvenuta il 30 novembre del 1900), in chiusura d’anno, segnalo due eventi editoriali, come utili suggerimenti didattici
Per celebrare i 125 anni dalla morte dello scrittore irlandese Oscar Wilde (avvenuta il 30 novembre del 1900), in chiusura d’anno, segnalo due eventi editoriali, come utili suggerimenti didattici.
Il primo è il romanzo di Mariano Rizzo, Sirene senza enigmi. Un’indagine di Oscar Wilde, BesaMuci, Nardò (Le) 2025, il cui intreccio narrativo riesce a catturare il lettore, e che si caratterizza anche per il suo particolarissimo plurilinguismo (con sapiente mescolanza tra italiano, dialetto napoletano e slang inglese, attingendo da espressioni popolari, proverbi, e modi di dire, messi accanto ai celeberrimi “aforismi” arguti e dotti di Oscar Wilde).Questo romanzo segna l’ingresso di Mariano Rizzo nella stagione della sua maturità artistica (dopo le precedenti prove narrative). Egli, cioè, dimostra di appartenere a quel novero di romanzieri pugliesi con ambizioni nazionali. La storia di Oscar Wilde detective è ambientata a Napoli e nel mese di settembre del 1897, periodo in cui, per davvero, Oscar Wilde giunse a Napoli, assumendo la falsa identità di Sebastian Melmoth (nome fittizio,già utilizzato, per davvero, da Wilde in Inghilterra), dopo aver trascorso due anni di durissimo carcere, a Reading (nel Berkshire), con l’accusa infamante di “sodomia”. L’arrivo di Wilde (Melmoth) a Napoli fu effettivamente accolto da una serie di proteste e di polemiche, alimentate anche dagli articoli di Matilde Serao, a quel tempo direttrice del «Mattino», che mal gradiva la sua presenza (e la sua letteratura, evidentemente). Sebastian Melmoth (alias Oscar Wilde) giunge, dunque, a Napoli in cerca di pace, e in attesa che lo raggiunga il suo amato Bosie (Alfred Douglas). Passeggiando per la città, Sebastian (Oscar) conoscecasualmente un ragazzo, un certo Basilio, intento a riparare una rete da pesca, in modo piuttosto maldestro, a dir il vero. I due fanno amicizia e Basilio si offre di fargli da guida, per la città, alla scoperta di luoghi inconsueti, dunque, con la promessa di fargli scoprire una Napoli non turistica, ma nascosta e segreta. Al mattino dopo, però, Basilio viene rinvenuto cadavere, tra gli scogli della stessa spiaggetta dove, con Sebastian (Oscar), la sera prima,si era attardato, bevendo del buon vino. Sgomento per la morte del giovane pescatore, Sebastian è l’unico a notare, tra i presenti (poliziotti e curiosi), ch’egli indossa una camicia troppo lussuosaper un pescatore, in tessuto Oxford. Il dettaglio dell’indumento lussuoso incuriosisce Sebastian, fino al punto che non condivide l’idea del commissario Benvenuto di archiviare il caso come suicidio (o, molto più banalmente, come incidente), e di accettare, invece, l’invito del suo albergatore, un certo Rino, a svolgere sue indagini private, per dipanare il mistero di quella morte. Parte così il viaggio di Sebastian (alias Oscar) nel ventre di Napoli, con le sue storie incredibili, i suoi vicoli, le sue chiese, i cimiteri, le grotte, le leggende, le «anime pezzentelle» del Purgatorio sotterraneo, la ‘Tomba della Sirena’, e mille altri misteri, che catturano il lettore del romanzo, di pagina in pagina, scritto dallo stesso Oscar Wilde, che, per finzione narrativa, si cimenta nella scrittura proprio per dipanare l’intricata matassa della morte del giovane Basilio.
L’altro evento editoriale che segnalo è un doppio appuntamento Disney con Oscar Wilde. In allegato al numero 3653 di «Topolino», che contiene la storia «Il ritratto di Paperino G.R.A.I.» (soggetto e sceneggiatura di Tito Faraci, e disegni di Marco Mazzarelli), è presente un albo cartonato con la raccolta di tutte le “storie” Disney dedicate, negli anni, a Oscar Wilde, in pieno stile Colla Grandi Parodie Disney. L’albo contiene: «Il fantasma di Canterville» (1990); «L’importanza di chiamarsi Paperernesto» ()1994; «Il ritratto di zio Paperone» (1996). L’albo è introdotto da una Prefazione di Tito Faraci, Le regole del gioco, che illustra, ai lettori, la ratio delle parodie Disney.